Vuoto, mostra fotografica di Jacopo Benassi, con la sua anticipazione di istallazioni distribuite nella città, è espressione della volontà del Centro Pecci di essere un museo in dialogo costante con la comunità.
Jacopo Benassi. Vuoto
Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato è la prima istituzione italiana nata con l’obiettivo di presentare, collezionando e documentando le arti visive, il cinema, la musica, le arti dello spettacolo, l’architettura, il design, la moda e la letteratura, come espressioni del mondo contemporaneo.
Dall’8 settembre il Centro ospita la prima mostra personale in un museo del fotografo cinquantenne Jacopo Benassi ,nato a La Spezia nel 1970.
Vengono presentati lavori di 25 anni di ricerca in un allestimento condiviso con l’artista stesso il quale ha realizzato alcune affissioni nello spazio urbano della città, opere site specific, in anticipazione della mostra.
L’esperienza di Jacopo fotografo inizia alla fine degli anni Ottanta, in un ambiente underground, caratterizzato dalla presenza di gruppi punk nella sua città.
Proprio lo scatto di uno di questi gruppi rappresenta la prima fotografia di Jacopo.
In seguito il fotografo ha sviluppato uno stile personalissimo, dove la profondità di campo viene annullata e la luce del flash diviene una sorta di firma, un limite stilistico che Benassi si autoimpone per arrivare ad una fotografia cruda e potente, priva di mediazioni.
Attraverso un uso studiato del flash egli infatti non aggiunge ma toglie luce alla luce reale, creando immagini che non riproducono la realtà ma ne costruiscono una del tutto personale.
I suoi scatti riprendono soggetti diversi, un’umanità particolare che si muove all’interno della cultura musicale underground internazionale.
Caratteristici sono i suoi ritratti di modelle, attrici, artisti, stilisti pubblicati in alcune delle più importanti riviste italiane, ma anche le sue indagini sul corpo, che varia dalla documentazione di incontri sessuali, allo sguardo intenso sulla statuaria antica.