Nata come ricerca di software per la creazione e lo sviluppo di videogiochi La Game Engine Culture rappresenta pertanto un nuovo orizzonte culturale che apre importanti questioni sociali e filosofiche
Is this real? L’arte nell’epoca della Game Engine Culture – Mostra Modena
MODENA – Fondazione Modena Arti Visive/FMAV Palazzina dei Giardini- corso Cavour 2
Dal 23/03 al 20/08/2023
Fino al 20 agosto 2023 è possibile visitare presso la Palazzina Giardini della Fondazione Modena Arti Visive/FMAV un’interessante mostra collettiva curata da Valentino Catricalà.
Si tratta di Is this real? L’arte nell’epoca della Game Engine Culture, una mostra che intende il rapporto tra arte e videogiochi.
Il nostro accesso alle informazioni è sempre più mediato da processi di Game Engine, i quali da un processo digitale sono diventati dei veri e propri processi culturali.
Nata come ricerca di software per la creazione e lo sviluppo di videogiochi La Game Engine Culture è entrata nel processo di rapida espansione della società digitale e tali software sono oggi andati oltre questa specifica funzione per diventare la materia prima con la quale accediamo alle informazioni.
Nonostante l’espressione faccia tuttora riferimento al gioco, oggi il Game Engine riveste in modo totalizzante la sfera del mondo digitale con cui ci interfacciamo alla realtà.
Essa include infatti un ventaglio molto ampio di operazioni, quali rendering per grafica 2D o 3D, produzione e post-produzione di suoni, scripting, animazione, intelligenza artificiale, machine learning, networking, streaming, supporto per la localizzazione.
Da un lato, dunque, immagini e suoni sono concepiti e realizzati da macchine per altre macchine attraverso sistemi di intelligenza artificiale, dall’altro il Game Engine, andando oltre il videogioco, è la base per la creazione di qualsiasi esperienza audiovisiva, visiva, sonora, interattiva: uno dei media chiave del nostro tempo, il motore generatore della nostra attuale cultura.
Questo nuovo ruolo dell’informazione visiva e sonora è ciò che guida le nostre azioni, le nostre economie, il nostro mondo.
Oltre la semplice questione del gioco o del videogioco, il Game Engine rappresenta pertanto un nuovo orizzonte culturale che apre importanti questioni sociali e filosofiche.
La mostra vuole indagare questi temi attraverso il lavoro degli artisti, che da anni e in anticipo rispetto ai tempi hanno esplorato e rielaborato questo territorio.
Il concept, nato presso la MODAL Gallery di SODA (School Of Digital Arts) di Manchester, è qui ampliato attraverso nuove linee di riflessione.
Alla questione dell’immagine sono affiancate opere di sound art, robotica e machine learning degli artisti AUDINT, Joshua Citarella & Jacob Hurwitz-GoodmaN, Federica Di Pietrantonio, DIS, Alexandra Daisy Ginsberg, Auriea Harvey, Mishka Henner, Oliver Laric, Donato Piccolo, Quayola, Jakob Steensen.
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