ILEANA SONNABEND & ARTE POVERA: un tributo all’innovazione artistica
Ileana Sonnabend e Arte Povera: scopri il tributo all’innovazione artistica e al legame con il movimento italiano.
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Dal 26 giugno al 22 settembre 2024, il Museo Nazionale d’Arte della Romania (MNAR) ospiterà la mostra Ileana Sonnabend e Arte Povera. Curata da Ilaria Bernardi e realizzata in collaborazione con Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, l’esposizione è un tributo alla vita e all’opera della rinomata gallerista Ileana Sonnabend.
La vita di Ileana Sonnabend
Ileana Sonnabend, nata a Bucarest il 25 ottobre 1914, ha avuto un impatto significativo sulla scena artistica internazionale del XX secolo.
Figlia di una delle famiglie più influenti della borghesia ebraica della città, iniziò la sua carriera artistica insieme al marito Leo Castelli, trasferendosi a New York poco prima della Seconda Guerra Mondiale.
La coppia aprì una galleria che divenne fondamentale per la diffusione dell’arte americana.
Dopo il suo ritorno in Europa con il secondo marito, Michael Sonnabend, Ileana fondò una galleria a Parigi nel 1962, che contribuì a creare un ponte tra l’arte americana ed europea. Tra gli artisti americani supportati da Ileana si annoverano Jim Dine, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg e Andy Warhol.
Il legame con Arte Povera
Negli anni ’60, Ileana Sonnabend sviluppò una profonda connessione con l’Italia, sostenendo il movimento Arte Povera, teorizzato da Germano Celant nel 1967. La mostra al MNAR pone l’accento su questo rapporto, esplorando il dialogo tra la gallerista e artisti come Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini e Jannis Kounellis.
Particolare rilievo è dato a Mario Schifano, il primo artista italiano le cui opere furono esposte dalla Sonnabend, anticipando così un legame duraturo con l’arte italiana.
Un’esposizione unica nel suo genere
Questa mostra è la prima a dedicarsi esclusivamente a Ileana Sonnabend in Romania e si distingue da altre esposizioni globali poiché non si basa sulle opere della Sonnabend Collection. Al contrario, include opere ancora appartenenti agli artisti stessi, ai loro eredi, e a varie collezioni private e istituzioni. Tra i lavori esposti, spiccano i celebri dipinti su specchio di Pistoletto come “Due uomini in camicia” (1963) e “La ragazza che cammina” (1966), “Torsione” (1968) di Anselmo e “Apoteosi di Omero” (1970-71) di Paolini.
Sezioni di approfondimento e documentario
L’esposizione è arricchita da due sezioni di approfondimento: una cronologica, testuale e fotografica sulla vita di Ileana Sonnabend, e l’altra sulla sua relazione con gli artisti di Arte Povera. A completare la mostra, un documentario video prodotto da 3D Produzioni, che verrà trasmesso anche dalla televisione italiana, esplora il contributo della Sonnabend all’arte contemporanea e il suo legame con l’Italia.
Questa mostra rappresenta un’opportunità unica per esplorare l’eredità di Ileana Sonnabend e il suo ruolo nel promuovere un dialogo tra le tradizioni artistiche americana ed europea attraverso il prisma di Arte Povera.