Il successo internazionale di Depero e un concerto futurista.
Senza dimenticare Frank Zappa
L’appuntamento di venerdì 11 aprile (ore 17,30 ingresso libero) al Museo Archeologico Regionale di Aosta sarà davvero speciale.
Nell’ambito della grande mostra Universo Depero, è previsto un incontro sul successo internazionale dell’artista a cui partecipano la storica dell’arte e collezionista Laura Mattioliinsieme all’architetto Marco Vigna. Il tutto è accompagnato da una performance musicale futurista appositamente ideata per l’occasione dal gruppo Eleven formato da Marco Tardito sax alto -clarinetto-(arrangiamenti), Giorgio Giovannini trombone, Giuseppe Virone tromba, Ivano Gruarin chitarra, Andrea Vigliocco marimba, Ruben Bellavia batteria, Gualtiero Marangoni basso elettrico.
I musicisti eseguono dal vivo brani che prendono spunto dal celebre testo La Teoria della Musica di Francesco Balilla Pratella che nel 1911 scrisse il manifesto della Musica Futurista. I risultati della rielaborazione, mediati dall’uso di strumenti contemporanei come chitarra elettrica o il saxofono, riconducono le indicazioni originarie verso un sound vicino alla musica di Frank Zappa. Una carica trasgressiva e provocatoria in grado di collegare il grande compositore americano con il movimento di Marinetti e l’opera di Fortunato Depero, attento ad ogni aspetto dell’arte e della comunicazione che nel 1934 pubblicò Liriche radiofoniche per essere lette alla radio. In quell’occasione Depero scrisse “il carattere della lirica radiofonica dev’essere spaziale, volitivo, sonoro, inaspettato, magico, sulla realtà che trasforma lo spettatore deve vibrare come un neon luminoso, come un’apparizione, un paesaggio e una visione cosmica.” Una forma di musicalità che passa anche attraverso le tavole parolibere e il suo lungo sodalizio con il teatro.
Per la performance musicale prevista al Mar il gruppo Eleven ha scelto quattro brani che si relazionano con specifici campi d’interesse del futurismo, in particolare Posate e Cocomeri, che evidenzia un rapporto con la cucina futurista, Aeropittura dove si esalta la componente visionaria, Ode all’automobile da corsa, un omaggio a Marinetti e
Le vie del cielo e del mare che si relaziona con l’arte postale.
L’appuntamento dell’11 aprile chiude il ciclo d’incontri organizzato dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta e coordinato da Alberto Fiz e Daria Jorioz.
Alla musica si alternano gli interventi di Laura Mattioli e Marco Vigna che si soffermano sul rinnovato interesse internazionale nei confronti di Depero.
“L’artista trentino”, afferma Laura Mattioli, “è la vera scoperta della grande mostra sul futurismo attualmente proposta a New York”. Sino al 1° settembre, infatti, la spirale del Guggenheim ospita Italian Futurism 1909-1944 Reconstructing the Universe curata dalla studiosa americana Vivien Greene. con oltre 300 opere dei maggiori protagonisti del movimento. Un posto di particolare rilievo è occupato proprio da Depero di cui sono esposti, tra gli altri, undici capolavori provenienti dalla collezione Mattioli.
Sebbene Depero fosse stato tra i primi artisti europei a frequentare New York, dopo la sua scomparsa, la Grande Mela lo aveva dimenticato sino ad ora, dove le sue opere hanno saputo impressionare per la loro modernità e freschezza.
Accanto alla mostra del Guggenheim, Laura Mattioli in febbraio ha voluto inaugurare la sua fondazione newyorkese CIMA (Center for Italian Modern Art) proprio con un omaggio a Depero la cui ricerca viene messa in relazione con quella di Fabio Mauri che nel 1980 diresse anche la video-performance Gran Serata Futurista. Ma la riscoperta di Depero coinvolge non solo New York ma anche Barcellona dove, nei mesi scorsi, a La Pedrera è stata ospitata la mostra Depero y la reconstruccion futurista del universo curata da Antonio Pizza che ha visto tra i suoi collaboratori Marco Vigna il quale illustra quell’esperienza dimostrando come l’artista italiano abbia saputo incidere sulla sensibilità del pubblico spagnolo che non ha avuto dubbi nel proporre un immediato confronto con un altro geniale eclettico come Salvador Dalì.
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