Guido Ferroni è stato uno dei componenti più rappresentativi del gruppo del Novecento Toscano
Guido Ferroni, 1888-1979. L’antico sentimento della Pittura – Mostra Firenze
FIRENZE – Palazzo Pitti Piazza Pitti
Dal 28/04 al 16/07/2023
Palazzo Pitti ospita la prima retrospettiva dedicata a Guido Ferroni, esponente e fondatore del gruppo Novecento toscano con la mostra Guido Ferroni, 1888-1979. L’antico sentimento della Pittura, a cura di Simonella Condemi, Emanuele Greco.
La mostra, inaugurata il 28 aprile nella sala del Fiorino del Palazzo, intende presentare al grande pubblico la figura di Guido Ferroni, ricostruendone la vicenda artistica e umana nel contesto culturale del suo tempo.
Nato a Siena nel 1888 Guido Ferroni è stato un autodidatta.
Non seguì infatti studi artistici regolari ma, stabilitosi a Firenze, frequentò la scuola libera di nudo dell’Accademia.
Espose per la prima volta nel 1910 alla mostra della Società promotrice di belle arti di Firenze.
Dopo un esordio d’intonazione impressionista, Ferroni si orientò verso nuove soluzioni formali, caratterizzate da una riduzione delle gamme cromatiche e da una atmosfera di pacata quotidianità paesana.
Con tale orientamento ha aderito, tra i primi nel 1927, al gruppo del Novecento toscano.
Si parte dall’importante nucleo di opere della Galleria d’Arte Moderna: tra queste La giostra, tela suggestiva, evocatrice di uno scorcio urbano immerso in un’atmosfera soffusa di solitudine e distacco, secondo la linea metafisica di De Chirico e Sironi.
Il dipinto, del 1920, incornicia la crisi esistenziale del nuovo secolo che fa sembrare estranei e inquietanti anche ambienti prima familiari.
L’opera venne acquistata dalle Gallerie degli Uffizi alla Esposizione Primaverile della Società di Belle Arti di Firenze del 1920, alla quale partecipavano tutti i maggiori esponenti delle avanguardie locali.
Al progetto e realizzazione della mostra hanno collaborato il nipote del pittore, l’architetto Duccio Ferroni, che ha messo a disposizione documenti, opere d’arte, disegni, fotografie e oggetti appartenuti all’artista, e Loretta Cosi, vedova di Torello Cosi, uno dei più appassionati collezionisti di opere e documenti relativi all’intera attività del pittore.
Sono inoltre esposti numerosi e importanti prestiti delle collezioni della Città metropolitana di Milano, della Galleria d’arte moderna di Roma Capitale e della Pinacoteca comunale di Faenza.
La selezione di opere mette in luce le principali fasi stilistiche di Ferroni, caratterizzate da un costante equilibro tra i due ruoli che l’autore assunse per tutta la sua vita:
- da una parte l’artista, a confronto con il vasto pensiero storico-critico del Novecento toscano;
- dall’altro il docente, impegnato dal 1933 al 1958 nel costante e gravoso lavoro di formazione delle più giovani generazioni di artisti, a cui insegnò l’attitudine tecnica della tradizione figurativa toscana.