A New York in mostra uno degli esponenti italiani del movimento dell’Arte Povera, l’artista che ha posto gli alberi al centro della sua ricerca artistica
GIUSEPPE PENONE
La Marian Goodman Gallery è una delle più rinomate gallerie a livello internazionale, per il livello delle sue proposte espositive e per il continuo aggiornamento delle proprie attività.
Fondata a New York City alla fine del 1977, la galleria si è ampliata aprendo nuovi spazi espositivi nelle principali capitali del mercato dell’arte, nel 1995 a Parigi e nel 2014 a Londra.
Dal 9 marzo 2021 la sede di New York ospita la mostra di uno dei più interessanti artisti italiani contemporanei, Giuseppe Penone (1947), uno dei maggiori rappresentanti dell’Arte Povera, presente alle più importanti manifestazioni artistiche al mondo come Documenta di Kassel (quattro partecipazioni dal 1972 al 2012) e Biennale di Venezia (cinque partecipazioni dal 1978 al 2007)
La mostra di New York presenta sei opere su tela selezionate dalla serie intitolata Leaves of Grass (2013) che vengono esposte per la prima volta, accanto a singole sculture realizzate contemporaneamente (2014-2015) e una serie di disegni (2014).
Leaves of Grass/ Foglie d’erba è composto da dodici tele quante sono le poesie originali della prima edizione (1855) dell’omonima raccolta del poeta statunitense Walt Whitman.
Penone si è trovato attratto dalla copertina verdeggiante della prima edizione di Whitman, che è stata stampata, rilegata e incastonata dal giovane poeta nel 1855.
L’artista ripropone l’impressione attraverso una duplice correlazione: di una foglia con un’impronta digitale sulla superficie di un libro e della tonalità del libro alla natura ove il verde è percepito come un equilibrio tra luce e ombra.
A punteggiare ogni vista delle tele c’è una piccola scultura in terracotta formata dal gesto di stringere una manciata di terra, argilla proveniente da terre degli Stati Uniti.
Una serie di disegni intitolata Foglie (Foglie) del 2014 ribadisce la nozione di paesaggio come distesa di impronte.
Sono disegni che, per Penone, raffigurano “un drappeggio di foglie di bosco, ognuna unica, assoluta, irripetibile, che riveste come pelle il corpo del bosco”.
Nella South Gallery è esposta la scultura Artemide, calco di un albero reale in bronzo del 2015 che suggerisce l’idea di un corpo femminile in una duplice identità, natura e fertilità, interno ed esterno, positivo e forme negative.