Le opere d’arte di Giorgio Vigna e i reperti archeologici del Museo si intrecciano in un reciproco darsi vita
GIORGIO VIGNA. Analogie – Mostra Padova
PADOVA – Museo Eremitani/ Museo archeologico. Piazza Eremitani, 8
Dal 21/06 al 29/10/202
Dal 21 giugno 2023 gli oggetti antichi e le opere del maestro Vigna si incontrano negli spazi del Museo Archeologico e raccontano storie diverse, che qui si mettono a confronto o, meglio, si pongono in posizione dialogica.
Ciò avviene nella mostra GIORGIO VIGNA. Analogie, aperta fino al 29 ottobre e curata da Francesca Veronese e Stefano Annibaletto.
Oggi questi reperti possono forse essere guardati con altri occhi grazie al loro nuovo modo di porsi accanto alle opere preziose di Giorgio Vigna.
Nato a Verona nel 1955 Giorgio Vigna si forma artisticamente tra la città natale, Venezia, Roma e Milano.
È un artista che, al limite tra realtà e immaginazione, crea forme naturali capaci di manifestare aspetti primari e primordiali.
Vigna si muove sul confine tra il mondo reale e quello immaginario, tra ciò che è e ciò che appare e le sue opere sono avventure di terra e di acqua, di fuoco e di vento in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso.
Egli utilizza varie materie, tra le quali il vetro, i metalli e la carta, trattate in modo sempre nuovo e sorprendente. Vigna le esplora e cerca di svelarne possibilità nascoste.
Le forme, espressione degli elementi con cui lavora, rappresentano mondi diversi che vengono in contatto e che rivelano sorprendenti analogie nella forma, nel significato, nelle implicazioni simboliche.
Questi stessi materiali nelle mani dell’artista Vigna hanno assunto forme straordinarie, libere dagli schemi del tempo divenendo ora Cosmografie, ora Sassi di Fuoco, ora Sassi d’Acqua, ora Acque Astrali.
Piccoli inserti di metalli preziosi nel vetro trasparente evocano provenienze da altri mondi, dal cosmo, dalle stelle come dal nostro passato.
Il lavoro di Vigna si dispiega di fronte a Reperti, il cumulo di eterogenei manufatti risalenti a epoche diverse della sua carriera, testimoni di tappe diverse della sua ricerca, riesce nell’intento di attirare l’attenzione del visitatore e provocare un diverso modo di guardare.