Giorgio Andreotta Calò è ispirato dal tema della simbiosi tra natura e umanità
Annet Gelink Gallery di Amsterdam ospita la mostra GIORGIO ANDREOTTA CALÒ. When It’s Almost Dark, fino al 16 novembre
Fondata nel 2000, la Annet Gelink Gallery, con sede ad Amsterdam, è cresciuta fino a diventare una delle principali gallerie d’arte contemporanea dei Paesi Bassi.
Rappresentando un elenco dinamico di artisti internazionali emergenti e affermati, la galleria presenta una vasta gamma di mezzi, tra cui pittura, scultura, fotografia, video, installazione e performance art.
Fino al 16 novembre 2024 la galleria presenta When It’s Almost Dark/Quando è quasi buio prima mostra personale dell’artista italiano Giorgio Andreotta Calò alla galleria.
La mostra presenta il progetto ικαρος (Icaro), originariamente sviluppato durante la partecipazione di Andreotta Calò a Into Nature (Emmen, 2020).
Il progetto è iniziato come un film di media lunghezza e si è evoluto in una più ampia costellazione di opere, con l’obiettivo di tradurre l’essenza poetica del film nella grammatica specifica dello spazio espositivo.
Il film è stato creato dopo una visita all’ex padiglione delle farfalle dello zoo di Emmen.
In seguito lo zoo si è trasferito lasciando cadere in rovina i padiglioni, compreso il padiglione delle farfalle.
Poco prima della sua demolizione, Andreotta Calò nel 2021 ha realizzato un film che narra di un esperto e un entomologo autodidatta impegnati a ristabilire una colonia di falene all’interno del Padiglione, in un atto simbolico finale prima della sua distruzione.
Nel giardino abbandonato, le falene attraversano un ciclo di nascita, vita e distruzione.
Le loro azioni, ispirate al mito di Icaro di Ovidio, trasformano quello che doveva essere solo un film in un documento di trasformazione biologica, testimonianza della narrativa mitica.
L’installazione labirintica di gabbie nella galleria rispecchia il giardino delle farfalle nel film e la struttura progettata da Dedalo nel mito.
I rami e i bozzoli, micro-cast in argento e bronzo, sono animati da nascite improvvise di falene, spostando il concetto tradizionale di natura morta in quella della natura vivente.
Laddove la storia di Icarus è personificata dall’entomologo e dal suo allievo nel film, qui Andreotta Calò disegna un parallelo tra la storia e la falena.