Mario Giacomelli è stato un maestro internazionale della fotografia e dal suo sodalizio con Burri sono arrivate alcune delle più belle e artistiche rappresentazioni fotografiche di opere di Burri
GIACOMELLI / BURRI. Fotografia e immaginario materico
Giacomelli / Burri. Fotografia e immaginario materico, è una mostra itinerante promossa da Fondazione MAXXI di Roma e prodotta dal comune di Senigallia per essere presentata in diverse sedi.
Allestita e inaugurata il primo luglio 2021, la mostra resterà a Senigallia, città della fotografia, fino al 26 settembre.
Attraverso le fotografie che Mario Giacomelli dedicò a Burri, la mostra mette in luce il rapporto di reciproca stima e ammirazione tra i due artisti, scaturito nel 1966 e confluito in una ricerca comune.
Il sodalizio tra i due artisti viene indagato attraverso un importante nucleo di fotografie che Mario Giacomelli dedicò ad Alberto Burri e Nemo Sarteanesi e che appartengono ai fondi della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e agli Archivi Giacomelli e Sarteanesi.
Di Burri si conosce praticamente tutto, anche Giacomelli può vantare una discreta fama nel campo dell’arte fotografica.
Mario Giacomelli (Senigallia 1925-2000), maestro internazionale della fotografia del Novecento era intensamente radicato alla sua terra.
Si mosse poco da Senigallia ma, attraverso la sua arte, caratterizzata da un forte spirito di sperimentazione e una grande volontà di ricerca, riuscì ad andare oltre i confini della sua amata terra.
Proprio da questa e dai suoi abitanti trasse molto e lo restituì attraverso il mezzo fotografico.
Il percorso espositivo è completato da un’opera pittorica di Giacomelli che l’artista realizzò prima di consacrarsi interamente al mezzo fotografico.
Fu infatti a seguito dell’incontro con Burri nel 1966 che Giacomelli abbandona il linguaggio della pittura per dedicarsi totalmente alla fotografia.
Le sue celebri fotografie di paesaggio saranno poi accostate ad alcune opere grafiche e uniche di Alberto Burri.
Tra queste la serie Combustioni 1965, Cretti 1971 e ancora Sacchi, Combustioni su carta e legno, un prezioso Cretto bianco.
Ciò permetterà di evidenziare le affinità nell’organizzazione formale dello spazio dell’opera e le influenze che i due artisti ebbero l’uno sull’altro.