GARAGE DALLEGRET

- DATA INIZIO: 18/05/2023

- DATA FINE: 26/11/2023

- LUOGO: VENEZIA – Spazio PUNCH

- INDIRIZZO: Isola della Giudecca 800

Gli spazi di un ex birrificio alla Giudecca invitano ad un incontro con l’immaginazione visionaria al crocevia tra design, arti plastiche, architettura e tecnologia di François Dallegret

GARAGE DALLEGRET – Mostra Venezia

 

Mostra Dallegret Venezia
Installation view

 

VENEZIA – Spazio PUNCH Isola della Giudecca 800

Dal 18/05 al 26/11/2023

Aperto nel 2011 a Venezia, nell’isola della Giudecca, Spazio Punch ha sede presso un ex stabilimento che produceva birra e liquori.

Dismessa la produzione lo spazio si è convertito in studi d’artista e laboratori artigianali, ripensando gli spazi da industriali a creativi.

Il nome dello spazio richiama la sua storia e si lega alla conservazione di un’archeologia industriale che caratterizza la zona della Giudecca.

Oggi lo spazio ospita attività prodotte dall’ Associazione culturale Punch, che lo gestisce, o eventi in collaborazione con Università o Accademia, oppure accoglie eventi collaterali o collegati alle manifestazioni della Biennale.

Dal 18 maggio lo spazio ospita infatti Garage Dallegret, mostra personale dell’artista, designer e progettista franco canadese Francois Dallegret che si collega alla biennale Architettura anche nei tempi di apertura, anche se non gode del riconoscimento ufficiale di evento collaterale di Biennale Architettura 2023.

Garage Dallegret ospita l’immaginazione visionaria al crocevia tra design, arti plastiche, architettura e tecnologia di François Dallegret.

I disegni, gli oggetti e gli ephemera esposti descrivono una pratica immaginifica del futuribile, che fa crollare i confini disciplinari tra corpo umano e oggetto, tra soggettività e contesto urbano, tra realtà e immaginazione.

Si tratta della prima mostra monografica italiana dell’artista e architetto realizzata presso lo Spazio Punch da un’idea di Augusto Maurandi con Alessandra Ponte.

Il carattere radicale di François Dallegret si traduce nel progetto di design in un habitus che ripensa il rapporto con lo spazio e con gli oggetti in chiave ludica, fuori dalle logiche dello sfruttamento e della produzione.

Al ritorno alla centralità del corpo, quello di Dallegret soprattutto, che performa con gli oggetti e con gli ambienti tra le pagine e i bozzetti dei progetti, fa da contrappunto una postura metropolitana, nei bar e nei club, e un’euforia tecnologica che guarda al futuro.

I disegni e le opere, riattivati negli ambienti dell’ex birrificio di Spazio Punch, parlano di una dilatazione sensoriale attraverso la macchina, di un diverso spazio percettivo singolare e collettivo dal sapore retrofuturista.

 

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