In una mostra a New York viene esaminato il rapporto tra arte d’avanguardia e manifesti commerciali in Italia dal primo dopoguerra agli anni Sessanta.
FROM DEPERO TO ROTELLA: italian commercial posters between advertising and art – Mostra manifesti italiani New York
NEW YORK – Center for Italian Modern Art (CIMA) 421 Broome St, 4th Fl, New York, Ny 10013
Dal 16/02 al 10/06/2023
Il Center for Italian Modern Art (CIMA) è un centro espositivo e di ricerca pubblico fondato nel 2013 a New York City per promuovere lo studio dell’arte italiana moderna e contemporanea negli Stati Uniti e a livello internazionale.
Dal 16 febbraio 2023 il CIMA ospita la mostra FROM DEPERO TO ROTELLA: italian commercial posters between advertising and art.
La mostra, curata da Nicola Lucchi, direttore esecutivo del CIMA, presenta circa 30 manifesti provenienti dalle maggiori istituzioni italiane e collezioni aziendali, oltre ad alcune, selezionate collezioni private negli Stati Uniti.
Tra gli artisti presenti: Erberto Carboni, Fortunato Depero, Nikolai Diulgheroff, Lucio Fontana, Max Huber, Bruno Munari, Marcello Nizzoli, Bob Noorda, Giovanni Pintori, Xanti Schawinsky, Mario Sironi, Albe Steiner.
Le opere di questi personaggi hanno illustrato i prodotti di aziende che hanno fatto la storia dell’economia italiana, come Barilla, Campari, Olivetti, Fiat, Pirelli.
L’attenzione dell’esposizione è rivolta in particolare alle influenze incrociate tra arte d’avanguardia e manifesti commerciali in Italia, con particolare attenzione agli anni tra le due guerre e al primo dopoguerra, durante il boom economico del paese.
A partire dal 1926 anno in cui Depero espose alla Biennale di Venezia un “quadro pubblicitario”, Squisito al selz, la mostra illustra come il design dei manifesti pubblicitari italiani si sia mosso di pari passo con le correnti artistiche del suo tempo.
Mentre l’arte del manifesto è stata spesso descritta come derivata nel carattere, la mostra dimostra come, dal Futurismo in poi, i manifesti italiani abbiano acquisito una forza visiva e comunicativa che ha elevato il mezzo a una forma di espressione artistica a sé stante, spingendo i confini della litografia tecniche, fotomontaggio e tipografia.
La peculiare ambizione dei manifesti commerciali di fornire forme e contenuti allettanti alle masse, piuttosto che a un circolo elitario, li rende anche oggetto di interesse socioeconomico e filosofico.
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