Con la presentazione, a Palazzo Franchetti, del numero speciale del periodico ALL’ARCHIMEDE dedicato a Carlo Naya, l’Istituto Veneto riapre al pubblico le sue sedi
FOTOGRAFO E IMPRENDITORE. CARLO NAYA NELLA VENEZIA (OTTOCENTESCA) DEI CHIARI DI LUNA
L’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti è una delle più prestigiose istituzioni culturali di Venezia.
Ha origine per volontà di Napoleone all’inizio dell’Ottocento, poi con l’annessione del Veneto all’Italia l’Istituto fu riconosciuto di interesse nazionale, insieme alle principali accademie degli stati preunitari.
Fine statutario dell’Istituto è l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.
Ha due belle sedi principali: Palazzo Loredan in campo Santo Stefano e Palazzo Franchetti affacciato sul Canal Grande a fianco del ponte dell’Accademia
La Biblioteca e Archivio Carlo Montanaro è una collezione privata, nata per interesse e passione negli anni ’60 e via via incrementata in funzione anche professionale (Carlo Montanaro ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia “Teoria e metodo dei mass media” con conseguente attività di ricerca)
Nella mostra, tratta dall’Archivio Carlo Montanaro, una campionatura esauriente dei molti modi in cui nei primi anni si è diffusa la fotografia, dalle riproduzioni di quadri celebri, ai paesaggi cittadini che sono andati in parte a sostituire le pitture o la grafica, dedicate ai “ricordi di Venezia” per i già molti visitatori stranieri.
La mostra curata dallo stesso Montanaro, vuole testimoniare una Venezia splendidamente e straordinariamente deserta, dato che la tecnologia della nascente fotografia a metà ‘800 non consentiva di fissare elementi in movimento
Carlo Naya (1816 -1882) aveva apprezzato Venezia da giovane pittore piemontese; diventato avvocato si era poi dedicato con il fratello all’immagine automaticamente riprodotta, per diventare il primo fotografo di dimensione industriale in una città ricca di fermenti.