Erwin Wurm, rappresentante di maggior successo internazionale dell’arte contemporanea austriaca, alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia
La Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ospita la mostra di ERWIN WURM – Deep, aperta fino al 24 novembre
Il salone Sansoviniano della Biblioteca nazionale Marciana di Venezia, è famoso per il numero e la fattura dei 21 straordinari “tondi” che decorano il soffitto realizzati tra gli altri da Paolo Veronese, Alessandro Varotari detto il Padovanino, Giovanni Battista Zelotti e le pareti con opere di Tiziano, Tintoretto, Paolo Veronese e altri.
Al centro del salone sansoviniano sono ora collocati due globi di Vincenzo Coronelli: un globo terrestre ed un globo celeste di fine Seicento.
Questo salone è particolarmente richiesto per mostre temporanee e si è appena chiusa il 21 settembre la personale dell’artista tedesco Dietmar Brixy che già il Salone dal 27 settembre 2024 si è aperto alla mostra personale di Erwin Wurm, rappresentante di maggior successo internazionale dell’arte contemporanea austriaca.
Erwin Wurm è nato nel 1954 a Bruck un der Mur, in Austria, e vive e lavora a Vienna e Limberg.
La sua opera stratificata comprende quasi tutti i generi e spazia dalla scultura materiale all’action art, dal video alla fotografia, dalla pittura al disegno e al libro d’artista.
Erwin Wurm ha rivoluzionato il mondo dell’arte negli anni Novanta e ha ampliato il concetto di scultura includendo aspetti interattivi, sociali e temporali.
Nelle sue One Minute Sculptures, infatti, persone in pose insolite, a volte innaturali, interagiscono con oggetti quotidiani e diventano così parte dell’opera d’arte.
Molti dei suoi motivi, che siano cetriolini, salsicce viennesi o oggetti quotidiani alienati come le Fat Cars e le Melting Houses, sono diventati icone dell’arte contemporanea e hanno assicurato all’artista un posto permanente nella storia dell’arte.
Per Wurm la presenza al Salone Sansoviniano rappresenta un ritorno in Venezia.
Due anni fa era stato protagonista della mostra Avatars nella stessa prestigiosa sede veneziana, e nel 2011 e poi nel 2017 aveva partecipato rispettivamente alla 54ma e alla 57ma Biennale d’arte di Venezia.
Nella mostra personale intitolata Deep le opere dello scultore sono poste in un dialogo emozionale con le pitture di Tiziano, Tintoretto, Veronese e di altri maestri del Rinascimento veneto i cui dipinti adornano il Salone della Libreria di San Marco.