Torna in Puglia dopo 10 anni dalla mostra dedicata al tema delle migrazioni l’artista greco Costas Varotsos con una mostra sulla figura mitologica di Prometeo
Il Museo Castromediano di Lecce ospita la mostra Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa di COSTAS VAROTSOS
Al Museo Sigismondo Castromediano, di proprietà della Provincia di Lecce, attraverso l’esposizione di interessanti reperti archeologici è possibile approfondire la conoscenza del Salento fin dai tempi preistorici ed in particolare della dominazione messapica e romana.
La pinacoteca accoglie dipinti che risalgono per la maggior parte ad un periodo compreso dal 1400 al 1700.
Inoltre vengono proposte mostre temporanee come Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa dell’artista greco Costas Varotsos (Atene 1955) che, dal 30 giugno 2024 al 12 gennaio 2025, torna in Puglia a dieci anni di distanza dall’opera “L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante“, dedicata al tema delle migrazioni.
La mostra a cura di Giusi Giaracuni e Luigi De Luca è resa possibile grazie al finanziamento del Ministero della Cultura, nell’ambito del Piano per l’Arte Contemporanea (PAC), unico progetto approvato in Puglia, nella stagione 2022-2023 attraverso il bando del Ministero della cultura.
Un itinerario dedicato alla figura mitologica di Prometeo, che ha rubato il fuoco sacro a Zeus.
Un percorso espositivo che si snoda tra Lecce e Otranto, ideato e coordinato dal Museo Sigismondo Castromediano, che mette in scena la disillusione dell’artista nei confronti di un’umanità reietta che non ha saputo valorizzare il dono del fuoco, inteso come simbolo del sapere e della τέχνη, la tecnica.
Elpís è la personificazione dello spirito della speranza che Esiodo ne Le opere e i giorni ci racconta essere l’ultimo dono rimasto custodito nel vaso di Pandora.
Nonostante gli uomini siano corrotti e inclini alla bramosia, e abbiano sprecato perciò il dono di Prometeo, Elpís resta la scintilla che l’artista coltiva nel futuro dell’umanità.
In tal senso è anche la metafora dell’arte stessa, l’unico barlume nel buio che attanaglia l’esistenza dell’uomo contemporaneo.
La mostra include un nucleo di opere provenienti dalla collezione dell’artista e concepite a partire dagli anni ottanta, e si compone altresì di due nuove installazioni pensate appositamente per gli spazi del Museo Castromediano, l’istituto culturale più antico della Puglia, che da alcuni anni porta avanti una programmazione espositiva strettamente legata al rapporto tra l’antico e il contemporaneo.