DONOVAN WYLIE. Blinded by the very force it imagined it could handle

- DATA INIZIO: 20/04/2023

- DATA FINE: 28/07/2023

- LUOGO: BELFAST - Belfast Exposed Photography

- INDIRIZZO: 23 Donegall Street BT1 2FF Belfast

Le immagini della demolizione di un muro perimetrale interno del carcere di Maze a Long Kesh sono al centro della mostra di Wylie a Belfast

DONOVAN WYLIE. Blinded by the very force it imagined it could handle – Mostra Belfast

 

Mostra fotografica Belfast
Manifesto mostra

 

BELFAST – Belfast Exposed Photography 23 Donegall Street BT1 2FF Belfast

Dal 20/04 al 28/07/2023

Si è inaugurata il 20 aprile a Belfast la mostra Blinded by the very force it imagined it could handle del fotografo irlandese DONOVAN WYLIE (Belfast 1971).

Nel 2007, Donovan Wylie e il regista Peter Mann avevano registrato la demolizione di un muro perimetrale interno di Maze/Long Kesh, la prigione dove venivano detenuti i militanti dell’IRA, come parte del lavoro di Wylie per documentare la demolizione del sito dopo la chiusura definitiva della prigione a seguito dell’accordo del Venerdì Santo e del nuovo panorama politico del paese.

È questo lavoro che costituisce la base di Blinded by the very force it imagined it could handle.

Allora a Wylie era stato concesso il libero accesso senza supervisione al labirinto per documentare il sito.

Le sue immagini hanno catturato sia la struttura fisica della prigione, sia l’impatto psicologico dell’architettura del labirinto.

The Maze ha portato a Wylie un ampio successo di critica ed è stata una potente documentazione della storia vivente nell’Irlanda del Nord.

In questo nuovo lavoro, Wylie continua a raccontare l’architettura del conflitto.

Il suo lavoro è radicato nell’idea dell’arte come antidoto al nichilismo che il conflitto può indurre, ed è stato influenzato dalle sue esperienze di bambino cresciuto durante i disordini e le guerriglie che hanno segnato e insanguinato il paese per oltre trent’anni fino al 1998.

Accecato dalla stessa forza che immaginava di poter reggere, le scene della demolizione sono dirette in modo che in momenti diversi lo spettatore si senta oppresso dal muro del Labirinto, e poi paradossalmente protetto da esso.

 Il suono quasi travolgente mentre il muro viene distrutto evoca i ricordi d’infanzia di Wylie del sonno interrotto dalle esplosioni in città, e la distruzione del muro crea uno spazio in cui emerge un senso di pace.

Il film presenta estratti da “L’Iliade o il poema della forza” di Simone Weil, letti da Paula McFetridge.

 

ORARI

  • Martedì > sabato 11.00 – 17.00

INFO

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