DIETER KOPP. Tradizione e libertà

- DATA INIZIO: 10/05/2023

- DATA FINE: 30/07/2023

- LUOGO: ROMA – Palazzo delle Esposizioni

- INDIRIZZO: Via Nazionale 194

Nato in Germania Dieter Kopp è stato considerato uno dei più rappresentativi pittori romani

DIETER KOPP. Tradizione e libertà – Mostra Roma

 

Mostra Dieter Kopp Roma
Manifesto

 

ROMA – Palazzo delle Esposizioni  Via Nazionale 194

Dal 10/05 al 30/07/2023

Palazzo delle Esposizioni è il più grande spazio espositivo interdisciplinare nel centro di Roma: più di 10.000 metri quadri, articolati su tre piani.

Prodotta dall’Azienda Speciale Palaexpo, il Palazzo delle Esposizioni presenta fino al 30 luglio 2023 la mostra DIETER KOPP. Tradizione e libertà curata dal filosofo Giorgio Agamben con il supporto di un comitato scientifico composto dallo stesso Agamben con Jean Clair, Monica Ferrando, Luisa Laureati Briganti, Gabriella Pace, Bill Sherman.

La mostra ripercorre gli oltre cinquanta anni di attività del pittore Dieter Kopp (Baviera 1939 – Ardea 2022).

Tedesco di nascita, Kopp si trasferì a Roma nel 1966, legandosi profondamente alla sua città d’elezione, al punto che Agamben, tra i pittori che ha conosciuto, lui solo considera veramente romano.

La mostra allestita al primo piano del Palazzo delle Esposizioni presenta una selezione di opere – olii, in prevalenza, su tela o su tavola, ma anche disegni realizzati con tecniche diverse soprattutto pastelli – attraverso la quale ripercorrere tutti i principali soggetti che l’artista ha investito della sua pittura.

Si incontrano così i paesaggi di Paros (anni Settanta), le nature morte (Zurbarán 1 e 2, 1975-1976); Villa Balestra a Roma e altre vedute della città realizzate nell’arco di periodi diversi (da Roma del 1989 a Foro romano. Pomeriggio del 2008); gli interni (Riflessi, 1977, Cortile al mattino, 1980-1981), Notre-Dame (1983-1984); i nudi(dipinti di grandi dimensioni, disegni e acquarelli degli anni Settanta e Ottanta), le ciotole (anni Novanta e Duemila).

Per definire la pittura di Dieter Kopp, Jean Clair coniò il neologismo “adsenza“, evocando uno stato di sospensione, a metà strada tra assenza e presenza. Una pittura che Giorgio Agamben, amico dell’artista sin dagli anni del suo arrivo a Roma, vide riposta in un gesto allo stesso tempo perentorio e sfumato.

 

ORARI DI APERTURA

  • Martedì > domenica 10.00 – 20.00

INFO

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