Il paesaggio sarà di nuovo protagonista nelle sale espositive della Fondazione, questa volta in una mostra che raccoglie quaranta opere grafiche dell’artista Livio Ceschin. Nato a Pieve di Soligo (Treviso) nel 1962, Ceschin inizia nel 1991 l’attività di incisore lavorando sui maestri del passato – Rembrandt, Tiepolo, Canaletto, Pitteri – e trovando quindi ispirazione nel paesaggio trevigiano, dalle Prealpi alla laguna: rifacendosi dunque a una tradizione che, nata con l’attenzione per la campagna trevigiana di Guglielmo Ciardi, si è sviluppata per circa un secolo fino alla seconda metà del Novecento, annoverando tra le sue fila numerosi pittori; in particolare Giovanni Barbisan fu maestro eccellente nel ritrarre gli aspetti del paesaggio veneto attraverso incisioni di straordinaria finezza. È da questo maestro che parte la ricerca paesaggistica di Livio Ceschin: ma per l’artista, Barbisan è una figura storica, a legarli non è la continuità di una traditio scolastica bensì l’ispirazione che viene dalla medesima visione dei luoghi; la resa vibrante e luministica che accomuna, per certi aspetti, le loro incisioni è coerente con il paesaggio rappresentato, con la bellezza discreta delle colline e della campagna, con la luce veneta. E poiché la scelta di seguire la tradizione è frutto di un recupero “storico”, ecco che l’omaggio viene esplicitamente dichiarato: come una tessitura che vibra della stessa atmosfera della natura evocata si insinuano tracce di scrittura, frammenti epistolari e brani di poesia. Questo alto pensiero che fonda l’ispirazione di Livio Ceschin ne giustifica gli esiti di raffinata bellezza: la tecnica impeccabile, l’eccezionale resa naturalistica, la straordinaria abilità compositiva anche nelle lastre di inconsuete vaste proporzioni.
L’esposizione evidenzierà differenti tematiche ed esperienze che hanno caratterizzato il percorso artistico dell’incisore trevigiano. Una sezione della mostra sarà inoltre dedicata alla didattica dell’incisione e della stampa con l’esposizione di strumenti e materiali utilizzati, con un video interattivo che racconterà le varie fasi della realizzazione di un’opera.
L’inaugurazione pubblica si terrà sabato 15 marzo alle ore 18 alla presenza dell’artista e del curatore Eugenio Manzato, storico dell’arte.