Il linguaggio di Danilo Bucchi è un universo di segni che rimanda alla tradizione dell’astrazione europea delle prime avanguardie
DANILO BUCCHI VOLUMI – MILANO Galleria Gaburro – Bernardo Pinto de Almeida – Dal 11/05/2023 al 29/07/2023 – nuovo materiale effetto liquidità
Nata nel 19995 la Galleri Gaburro di Milano vanta la presenza nei suoi spazi espositivi di Milano e Verona dei più interessanti artisti contemporanei italiani e internazionali , ispirando sempre la sua azione al concetto di project gallery, dove ogni progetto nasce dall’interscambio tra l’artista, il curatore e la galleria, ed è concepito ad hoc per gli spazi espositivi stessi.
Dall’11 giugno la galleria ospita a Milano la mostra personale di Danilo Bucchi, dal titolo Volumi, a cura di Bernardo Pinto de Almeida.
E’ la prima mostra da Gaburro dell’artista romano, nato nel 1978 che propone per l’occasione tele inedite di grande formato e un progetto realizzato appositamente per la galleria.
Dopo la totalità monocroma della serie Blu, l’esposizione alla galleria Gaburro è caratterizzata dal ritorno al bianco e al nero, i due non colori che rappresentano nel modo più autentico la poetica di Danilo Bucchi e che vengono presentati in una versione 2.0.
L’utilizzo di un nuovo materiale, capace di donare un effetto di perenne liquidità, offre un risultato sorprendentemente tridimensionale, creato dal contrasto tra volume, lucidità della superficie e opacità della tela. DANILO BUCCHI VOLUMI
La novità si ravvisa anche nell’approccio stilistico e concettuale dell’artista, che in quest’ultima serie di lavori adotta un nuovo procedimento pittorico.
La tecnica, con cui sono state realizzate le opere in mostra, si avvicina, e qualche volta coincide, a quella dello sviluppo nella fotografia analogica dal momento che il colore è frutto di una attenta misurazione che ricorda la preparazione dei chimici; mentre il procedimento con il quale vengono selezionate le immagini – dal taccuino alla tela -, ricorda la scelta dei provini a contatto.
DANILO BUCCHI VOLUMI rimanda al dualismo tra la musicalità dell’opera e la fluidità dei soggetti che l’artista è solito far fluttuare sulla tela e che, viste nel loro insieme, restituiscono con un colpo d’occhio l’intera simultaneità delle parti concorrendo all’armoniosità dell’opera.
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