Dai taccuini di uno dei primi grandi storici della pittura italiana, Corrado Veneziano trae ispirazione per dare una nuova vita a capolavori dell’arte
Il Museo Nazionale Romano Palazzo Altemps in Roma propone la mostra CORRADO VENEZIANO. Dipingendo Cavalcaselle, di tersa mano
Dimora aristocratica dove già nel Cinquecento trovava posto – in una magnifica scenografia architettonica – una ricca collezione di scultura antica, Palazzo Altemps è la sede del Museo Nazionale Romano dedicata alla storia del collezionismo.
Dal 19 giugno 2024 il museo ospita la mostra Corrado Veneziano. Dipingendo Cavalcaselle, di tersa mano.
Corrado Veneziano ha studiato a lungo Giovanni Battista Cavalcaselle, ne ha reinterpretato gli schizzi e i taccuini, e ha dedicato al grande storico dell’arte numerosi lavori.
Una selezione di queste opere è stata presentata alla fine del 2023 in una mostra, a cura di Francesca Barbi Marinetti e Lucia Calzona, presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, che conserva il Fondo Cavalcaselle.
Ora invece, in modo integrale, con ventitre opere di medie e grandi dimensioni, la mostra è visitabile negli spazi del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps.
Le tele sono organizzate in due grandi sezioni: quelle a tema religioso sono allestite nella galleria delle mostre temporanee; le restanti, che evocano temi dell’antichità greca e latina, sono diffuse tra le opere della collezione permanente esposta al piano nobile del Museo.
Giovanni Battista Cavalcaselle (Legnago 1819- Roma 1897), è considerato uno dei fondatori della disciplina della storia dell’arte, a cominciare dalla sua fondamentale pubblicazione, prima nell’Italia post-unitaria, Storia della pittura in Italia, con J. A. Crowe.
Pubblicato dapprima in inglese con il titolo A new history of painting in Italy from the second to the sixteenth century, (London, 1864-66) il volume è connotato da un vastissimo materiale iconografico raccolto personalmente dall’autore e attestato dai suoi taccuini di disegni.
Il sodalizio con l’inglese J. A. Crowe durò una vita, tanto che il binomio Crowe-Cavalcaselle rappresenta un unicum nella storia dell’arte.
I due Fondi – quello di Crowe alla Victoria & Albert Museum di Londra, e quello di Cavalcaselle conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia – restano collegati da fili indissolubili e sono tutt’ora un bacino di informazioni e spunti preziosi per i ricercatori.
Grande conoscitore dell’arte, in particolar modo medievale e rinascimentale, Giovanni Battista Cavalcaselle si è distinto per una tensione fortemente “investigativa”, operando uno studio sistematico delle opere, al fine di comprendere con certezza chi ne fosse l’autore.
Per giungere alle corrette attribuzioni, Cavalcaselle registrava impressioni e riflessioni prendendo appunti su “taccuini da viaggio”. Li riempiva di schizzi e poi scriveva accanto, ai margini del foglio, deduzioni, dubbi, intuizioni e “scoperte”. I suoi taccuini si riempivano dunque di immagini e parole, frecce e annotazioni, per arrivare – tra forme, volti, abbigliamenti, utensili, tutti diligentemente ridisegnati – a tracciare sorprendenti e rinnovate linee di storia dell’arte e di storia degli artisti italiani.
Il lavoro pittorico di Corrado Veneziano (Tursi 1958) parte da quello di Cavalcaselle e a ritroso si incrocia con le opere d’arte, i colori, le trame e le tecniche di Cimabue, Antonello da Messina, Piero della Francesca, Raffaello, Tiziano e molti altri, realizzando una sorta di limpida “tersa vita” delle medesime opere pittoriche.
Si tratta di immagini suggestive, impegnate a tenere insieme la lezione rinascimentale e quella contemporanea, la finezza estetica classica e la più vitale tensione di ricerca pittorica.