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PADIGLIONE EGITTO – BIENNALE ARTE 2024

Scopri il Padiglione dell’Egitto alla Biennale di Venezia 2024: “Drama 1882” di Wael Shawky

Padiglione Egitto Biennale Venezia svela “Drama 1882” di Wael Shawky, fusione di arte e cultura nella 60ma Esposizione Internazionale d’Arte

Table of Contents

Sede e mostra

Il Padiglione dell’Egitto si trova ai GIARDINI e presenta la mostra “Drama 1882” di Wael Shawky.

Commissario e curatore

La mostra è curata dal Ministero della Cultura Egiziano e dall’Accademia egiziana delle Arti di Roma, con Wael Shawky come espositore.

Curatore ed espositore: Wael Shawky

Dettagli sul curatore

Il padiglione dell’Egitto alla 60ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è curato da Wael Shawky, sotto la responsabilità del Ministero della Cultura Egiziano e dell’Accademia Egiziana delle Arti di Roma.

Biografia dell’artista

Wael Shawky, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1971, ha conseguito la sua formazione all’Università di Alessandria e all’University of Pennsylvania, specializzandosi in diverse tecniche artistiche, tra cui disegno, scultura, film, performance e storytelling.

Descrizione

L’Egitto è presente alla 60ma esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia con la mostra Drama 1882 di Wael Shawky allestita nel suo Padiglione Nazionale ai Giardini.

Sotto la responsabilità del Ministero della Cultura egiziano e dell’Accademia egiziana delle arti di Roma, il padiglione mette in mostra la creatività artistica del Paese attraverso l’arte di Wael Shawky.

Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1971 Wael Shawky si è formato all’Università di Alessandria d’Egitto e all’University of Pennsylvania a Philadelphia (dove ha conseguito un Master of Fine Arts).

A tutti gli effetti, il suo lavoro ha origine da ricerche e viaggi intrapresi nel tempo dall’artista nel suo paese natale e si serve delle tecniche e dei media più disparati: dal disegno alla scultura, ma soprattutto film, performance e storytelling, utilizzati per esprimere una poetica che combina elementi tradizionali alla contemporaneità della cultura araba.

Con uno sguardo fisso alle vicende odierne, dunque, l’artista rilegge i caratteri culturali, religiosi e artistici della storia mediorientale, creando realtà terze che vivono e prosperano in un luogo immaginario.

Offrendo una critica artistica a volte politica alle sue opere, infatti, Wael Shawky studia il progresso culturale e le sue nuove direzioni, nonché il loro possibile impatto sull’identità.

Wael Shawky ha esposto in musei di tutto il mondo, e a Venezia non sarà solo alla Biennale, ma anche con una sua opera filmica, I Am Hymns of The New Temples, presentata dal 17 aprile a Palazzo Grimani.

In conclusione, il livello dell’evento è confermato dal peso dei curatori, Massimo Osanna (Direttore Generale dei Musei del Ministero della Cultura), Andrea Viliani (direttore del Museo delle Civiltà di Roma) e Gabriel Zuchtriegel (direttore del Parco Archeologico di Pompei)

Attraverso la rilevanza artistica di Wael Shawky, il Padiglione nazionale dell’Egitto intende presentare il meglio dell’arte egiziana contemporanea

Opera e artista

Drama 1882 di Wael Shawky

L’opera esplora i temi culturali, religiosi e artistici della storia mediorientale attraverso un mix di media, offrendo una riflessione critica sul progresso culturale e sull’identità.

Esposizioni e riconoscimenti

Wael Shawky è riconosciuto a livello internazionale, con opere esposte in musei di tutto il mondo. A Venezia, presenta anche l’opera filmica “I Am Hymns of The New Temples” a Palazzo Grimani.