Biennale Arte 2024

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere

PADIGLIONE BULGARIA – BIENNALE ARTE 2024

Padiglione Bulgaria alla Biennale 2024: “The Neighbours”

Padiglione Bulgaria Biennale 2024 presenta “The Neighbours”, un’installazione che esplora la memoria e la violenza politica in Bulgaria

Table of Contents

Sede

Sala Tiziano-Centro Culturale Don Orione Artigianelli, Fondamenta delle Zattere ai Gesuati- Dorsoduro 919

Titolo della mostra al Padiglione:

The Neighbours

Commissario:

Nadezhda Dzhakova;

Curatore:

Vasil Vladimirov;

Artisti Espositori:

Krasimira Butseva, Julian Chehirian, Lilia Topouzova

Padiglione Bulgaria Biennale 2024 presenta "The Neighbours", un'installazione che esplora la memoria e la violenza politica in Bulgaria — Krasimira Butseva – photo by Tsvetelina Belutova

Descrizione

Il Padiglione nazionale della Bulgaria alla Biennale Arte 2024 è allestito nella Sala Tiziano Centro Culturale Don Orione gli Artigianelli.
Si tratta di uno spazio ubicato sulla Fondamenta delle Zattere ai Gesuati, all’interno del “chilometro della cultura” di Venezia che comprende le Gallerie dell’Accademia, la Peggy Guggenheim Collection, Punta della Dogana, la Fondazione Vedova, i Magazzini del Sale.

Il Padiglione presenta The Neighbors un’installazione multimediale interattiva che mette in luce i ricordi silenziosi e sbiaditi dei sopravvissuti alla violenza politica durante l’era comunista in Bulgaria.
Il progetto è stato creato da Krasimira Butseva, Lilia Topouzova e Julian Chehirian ed è il risultato di 20 anni di ricerca storica e artistica.
L’installazione ricrea le case dei sopravvissuti in cui si sono svolte le riunioni e le conversazioni con frammenti di interviste di storia orale condotte da artisti, registrazioni sul campo e video di due ex campeggi: Lovech e Bellene.

Le indagini etnografiche e storiche tracciano sia l’esperienza vissuta della violenza che le profonde cicatrici lasciate dagli arresti e dalla prigionia.
Il progetto presenta le conseguenze del deliberato silenzio di decenni di violenza statale e l’assenza di memoria nella coscienza pubblica contemporanea.
Forma uno spazio in cui si può assistere a quelle persone etichettate come stranieri all’interno dei confini della Bulgaria, in risposta diretta alla chiamata di Adriano Pedrosa di analisi del tema degli “stranieri ovunque”.