Daring to Dream in the World of Constant Fear – Evento collaterale – Biennale Arte 2024
Daring to Dream in the World of Constant Fear – Evento collaterale – Biennale Arte 2024. Guerra in Ucraina, il tema è la sofferenza
Sede
Palazzo Contarini Polignac Dorsoduro 874
Titolo dell’Evento collaterale
Daring to Dream in the World of Constant Fear
SOGGETTO ORGANIZZATORE
Victor Pinchuk Foundation Kyiv/KIEV
Curatori
- Bjorn Geldhof, direttore artistico del Pinchuk Art Centre
- Ksenia Malykh, responsabile della piattaforma di ricerca del Pinchuk Art Centre
- Oleksandra Pogrebnyak, curatrice junior del Pinchuk Art Centre
- Assistente curatore: Oksana Chornobrova
Artisti
22 tra artisti e collettivi:
- Kateryna Aliinyk
- Allora & Calzadilla
- Alex Baczyński-Jenkins
- Fatma Bucak
- David Claerbout
- Shilpa Gupta
- Oleg Holosiy
- Nikita Kadan
- Zhanna Kadyrova
- Dana Kavelina
- Nikolay Karabinovych
- Lesia Khomenko
- Yana Kononova
- Kateryna Lysovenko
- Otobong Nkanga
- Wilfredo Prieto
- Oleksiy Sai
- Anton Saenko
- Fedir Tetianych
- Anna Zvyagintseva
- Roman Khimei e Yarema Malashchuk
- Daniil Revkovskiy e Andriy Rachinskiy
Descrizione
L’evento collaterale della Biennale Arte 2024 proposto dalla Victor Pinchuk Foundation di Kiev è ospitato in Palazzo Contarini Polignac che si affaccia sul Canalgrande a poca distanza dal ponte dell’Accademia.
La mostra Daring to Dream in the World of Constant Fear è espressione della terribile situazione che sta vivendo la popolazione ucraina a causa della guerra.
I ventidue tra artisti e collettivi che partecipano partono quindi dal porsi due domande:
- Possiamo immaginare il domani?
- Abbiamo il coraggio di sognare?
Le loro riflessioni guardano a tutto campo alle tempeste che minacciano il mondo, guerre e cambiamenti climatici devastano il territorio in lungo e in largo.
La guerra della Russia in Ucraina ha svelato una lotta di potere globale in corso che ha riportato la guerra in Europa.
Siamo in un momento cruciale in cui il futuro è nascosto mentre cambiamenti fondamentali sono all’orizzonte.
Partendo dalle terre ucraine e dalla sua storia di migrazione forzata, la mostra risuona di voci sommesse che diventano canti di resistenza e resilienza.
Affronta i disastri ecologici della Terra immaginando una nuova utopia, dove la mitologia si fonde in un giardino dell’Eden alternativo.
I paesaggi desolati testimoniano la violenza umana – dalle economie estrattive alla dura realtà della guerra – e allo stesso tempo portano i semi di un nuovo inizio. In queste circostanze travolgenti, la fragilità dell’individuo sta emergendo, ma è a rischio.
La sua ombra è proiettata dai tocchi, dal movimento di linee sfumate come parte di versi non detti, scene di normalità che mettono in discussione la realtà. Tutti convergono in una possibilità di accettazione.
Alla fine del percorso rimangono ancora vive le domande:
- Possono molte lotte diventare la creazione congiunta di un futuro migliore?
- Dopo la liberazione, le ex vittime potranno coesistere con gli ex aggressori?
- Può l’empatia offrire modi di essere comuni in uno spazio di ricordi contrastanti?
INFO
La Biennale di Venezia
- https://www.labiennale.org/it/arte/2024
- +39 041 5218711
- info@labiennale.org
Evento collaterale
Sede dell’evento
- Delegato: Roger Montebello
- palazzocontarinipolignac@yahoo.com
