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PADIGLIONE BENIN – BIENNALE ARTE 2024

Benin Biennale Venezia 2024 esplora cultura precoloniale, arte moderna e temi sociali in un'esposizione unica

Padiglione Benin alla Biennale di Venezia

Benin Biennale Venezia 2024 esplora cultura precoloniale, arte moderna e temi sociali in un’esposizione unica

 

Informazioni generali

Sede: Arsenale

Titolo dell’esposizione: Everything Precious Is Fragile

Curatori e artisti

Commissario: José Pliya

Curatori: Azu Nwagbogu (con Yassine Lassissi e lo scenografo Franck Houndégla)

Artisti: Chloé Quenum, Moufouli Bello, Ishola Akpo e Romuald Hazoumè

Descrizione della mostra

Per la sua  prima partecipazione alla Biennale di Venezia il Benin presenta Everything Precious Is Fragile, mostra collettiva di quattro artisti chiamati con le loro opere a toccare i  temi della cultura precoloniale.

Per questa prima presenza in Venezia la Repubblica del Benin si è affidata ad un curatore speciale Azu Nwagbogu, fondatore e direttore della AAF – African Artists Foundation, associazione con sede a Lagos, in Nigeria, dedicata al supporto della creatività degli artisti africani e alla libera espressione nonché ex direttore dello Zeitz Museum of Contemporary Art di Città del Capo che peraltro è il più grande museo d’arte contemporanea mai realizzato in Africa.

La partecipazione dello Stato africano alla Biennale non è un fatto estemporaneo ma fa parte di una più ampia strategia politica, impegnata nella diplomazia culturale avviata dal Presidente  Patrice Talon eletto nel 2016.

Obiettivo dell’esposizione è quello di ripercorrere la storia del Benin approfondendo tematiche quali la tratta degli schiavi, la figura dell’Amazzone, la spiritualità e la religione Voodoo.

Benin Biennale arte 2024 Venezia si addentrerà inoltre nella realtà contemporanea raccontando il pensiero Gèlèdé, , una particolare tradizione femminista che si basa sulla saggezza della Madre e incentrato sul concetto di rematriation: un’interpretazione femminista dell’idea di “restituzione”, non solo legata agli oggetti, ma anche riferita al ritorno alla filosofia e agli ideali di questa terra antecedenti all’epoca coloniale.

L’idea è che la società contemporanea può trarre beneficio guardando al suo passato antico e rafforzando i legami con il patrimonio indigeno.

Il Ruolo di Azu Nwagbogu

Azu Nwagbogu, fondatore della African Artists Foundation, guida la curatela dell’esposizione, contribuendo con la sua esperienza da ex direttore dello Zeitz Museum of Contemporary Art.

La visione del Presidente Patrice Talon

L’iniziativa fa parte di una strategia politica per la diplomazia culturale, avviata dal Presidente Patrice Talon, eletto nel 2016.

Obiettivi e temi dell’esposizione

Benin Biennale arte 2024 Venezia. L’obiettivo è di ripercorrere la storia del Benin, con particolare attenzione alla tratta degli schiavi, alla figura dell’Amazzone, alla spiritualità e alla religione Voodoo. Si esplora anche la tradizione femminista del pensiero Gèlèdé e il concetto di rematriation.

I Protagonisti dell’arte

Moufouli Bello: avvocata convertita all’arte, ha scelto il linguaggio artistico come mezzo di esplorazione delle identità e dei costrutti sociali. Giovane esponente delle arti visive e digitali è nota principalmente per i suoi dipinti figurativi: ritratti di grandi dimensioni raffiguranti figure femminili di tonalità brillanti su sfondi di colore blu acceso.

Chloé Quenum: (Parigi 1983) Dopo il diploma all’École nationale supérieure des beaux-arts de Paris, conseguito nel 2011, Chloé Quenum ha studiato Antropologia della scrittura. Il suo lavoro affronta in maniera sottile e poetica questioni politiche, sociali e legate all’ecologia.

Ishola Akpo: (1983) è un artista visivo che sperimenta con diversi mezzi unendo tradizione e modernità, per dare vita a una varietà di metafore. Il confine tra realtà e finzione, tra identità fisse e plurime, rimane il punto focale del suo lavoro.

Romuald Hazoumè: (1962) è un artista impegnato socialmente e apprezzato in tutto il mondo per le sue maschere, realizzate con taniche di benzina in plastica usate. Le sue opere sono saldamente radicate nel contesto socio-politico e culturale del Benin e del mondo globalizzato e le sue installazioni sono sempre dense di significato e rivelano profonde intuizioni sul mondo.

Informazioni utili

Orari di apertura:
Martedì > domenica 10.00 – 18.00

Per informazioni aggiuntive e orari di apertura straordinaria, si prega di consultare il sito ufficiale.

Contatti: La Biennale di Venezia

Telefono: +39 041 5218711

Email: info@labiennale.org

 

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