La mostra al Padiglione di Israele ai Giardini ha il titolo Queendom, lavoro multisensoriale di Ilit Azoulay.
Nato in Israele nel 1972 Azoulay è un fotografo che crea montaggi fotografici elaborati, con ricerca sul campo e finalizzazione computerizzata.
Le sue opere contengono normalmente un numero rilevante di immagini che vengono riorganizzate e rimodellate insieme per creare nuove situazioni che immergono in luoghi utopici.
Il suo è un lavoro complesso che inizia visitando edifici destinati alla demolizione, va alla ricerca di oggetti abbandonati emersi dall’interno delle pareti o sotto i pavimenti e li raccoglie: pezzi di metallo, pietre, plastica, alluminio, leghe o frammenti di vetro, conchiglie.
Li porta nel suo studio, li pulisce e con essi rimodella una specie di palcoscenico e li fotografa separatamente, usando la stessa luce, angolazione obiettivo.
Con queste immagini crea poi le sue istallazioni.
L’opera realizzata per la Biennale, Queedom, consiste in una serie di fotomontaggi di grandi dimensioni accompagnati da una istallazione sonora.
Ha scelto immagini particolari, significativi per il luogo in cui sono esposti, come vasi in metallo islamici del periodo medievale, la cui storia li ha portati dal Medio Oriente verso l’Europa, attraverso Venezia, entrando a fare parte delle collezioni dei musei occidentali.