- Sede: Giardini
- Commissario: Slobodan Jović
- Comitato scientifico: Ljiljana Miletić Abramović, Aleksandru Vuja, Tanja Damljanović Conley, Predrag Milutinović, Zorica Savičić, Branko Stanojević, Dejan Todorović
- Espositori: Moderni u Beogradu (Iva Bekić, Petar Cigić, Dalia Dukanac, Stefan Đorđević, Irena Gajić, Mirjana Ješić, Hristina Stojanović, Snežana Zlatković):
Il Padiglione
Il focus del padiglione della Serbia alla Biennale Architettura 2021 è il rapporto tra comunità urbana e ambiente di lavoro.
L’esposizione indaga le tensioni esistenti tra tessuto urbano e miniera, tra vita e lavoro.
Lo fa attraverso la presentazione di oggetti e di rappresentazioni multimediali.
“8th kilometer” (L’ottavo chilometro), titolo dell’allestimento, non intende affrontare solo il rapporto qualità della vita-lavoro che riguarda quindi un livello interno, ma anche il fatto che nel 2019 il bacino minerario (Rtb Bor) sia diventato di proprietà della cinese Zijin Mining Group e inserito quindi nel monumentale progetto di sviluppo geografico, politico ed economico cinese della Nuova Via della Seta – che in Italia coinvolgerà il porto di Trieste – e che riporterà Bor al centro di una rete economica globale, dopo di anni di declino dovuto alla chiusura della miniera di rame.
L’esposizione esamina i possibili futuri di Bor, una città mineraria nella Serbia orientale con i suoi sette chilometri di strutture esistenti.
Nei discorsi quotidiani, i cittadini di Bor definiscono lo spazio della loro città in riferimento ai sette chilometri esistenti, calcolati partendo dalla miniera a cielo aperto, che rappresenta il punto iniziale, “il chilometro zero”, “la fine del mondo”.
In questo senso, il “chilometro otto” è uno strato qualitativamente nuovo, suggerisce possibili indirizzi dello sviluppo cittadino al di là della miniera.
La mostra riconosce la capacità degli architetti di iniziare, ispirati dallo spazio cittadino, un dibattito sul presente e futuro di ogni città nella stessa situazione di Bor.