Il Modernismo tropicale è un distintivo stile architettonico inizialmente sviluppato per sostenere il dominio coloniale, e in seguito, adattato in Africa occidentale per promuovere le rinnovate possibilità all’indomani dell’indipendenza del Ghana (1957)
PADIGLIONE DELLE ARTI APPLICATE – BIENNALE ARCHITETTURA 2023 – MODERNISMO TROPICALE – ARCHITETTURA E POTERE IN AFRICA OCCIDENTALE – Turner
La Biennale di Venezia e il Victoria&Albert Museum di Londra/V&A organizzano per il settimo anno consecutivo il Progetto Speciale Padiglione delle Arti Applicate alle Sale d’Armi A dell’Arsenale.
Modernismo tropicale: Architettura e Potere in Africa occidentale è il titolo della mostra curata da Christopher Turner (V&A) insieme a Nana Biamah-Ofosu e Bushra Mohamed (AA), realizzata in collaborazione con l’Architectural Association (AA) di Londra e la Kwame Nkrumah University of Science and Technology (KNUST) di Kumasi.
BIENNALE ARCHITETTURA 2023
Attraverso l’analisi del lavoro del Dipartimento di Architettura Tropicale e di vari casi studio, la mostra presenta un’installazione cinematografica multicanale al fine di riflettere criticamente sulla storia imperiale del Modernismo tropicale, un distintivo stile architettonico inizialmente sviluppato e impiegato come strumento per sostenere il dominio coloniale, e in seguito adattato dagli architetti dell’Africa occidentale per promuovere l’entusiasmo e le rinnovate possibilità all’indomani dell’indipendenza del Ghana – il primo paese dell’Africa sub-sahariana ad affrancarsi dal dominio coloniale nel 1957.
PADIGLIONE DELLE ARTI APPLICATE
Rispondendo al tema della 18. Mostra Internazionale di Architettura scelto dalla Curatrice Lesley Lokko l’esposizione al Padiglione delle Arti Applicate pone anche le basi per una mostra più ampia che si terrà presso il V&A di Londra nel 2024.
Maxwell Fry e Jane Drew
Nell’Africa occidentale britannica, alla fine degli anni ’40 del secolo scorso, il duo di architetti composto dai coniugi Maxwell Fry e Jane Drew inventò il Modernismo tropicale, adattando un’estetica modernista europea alle condizioni difficili, calde e umide del continente.
BIENNALE ARCHITETTURA 2023
Il loro distintivo linguaggio riguardante il controllo delle condizioni climatiche
Feritoie regolabili, ampie gronde e frangisole caratterizzati da un rapporto meramente superficiale con il territorio – fu propagato attraverso il Dipartimento di Architettura Tropicale.
Fu fondato nel 1954 presso l’AA di Londra.
In questa istituzione i due coniugi insegnarono agli architetti europei come lavorare nelle colonie e formarono una nuova generazione di architetti postcoloniali.
La coppia di coniugi ottenne numerose e importanti commissioni, tra cui la progettazione di scuole, università, centri comunitari e biblioteche per gli africani.
Colonial Welfare and Development Act
Furono pagati per ammorbidire e compensare le richieste di indipendenza e per rendere le colonie più produttive all’interno del mercato globale e le migliori acquirenti di merci europee.
Tuttavia, tutto questo non fu sufficiente a bloccare i venti del cambiamento che da metà del Novecento si facevano sempre più forti e il desiderio di indipendenza dei paesi coloniali inizio a concretizzarsi a partire dal Ghana nel 1957.
Allora si fece strada l’idea che il Modernismo tropicale
Poteva essere lo strumento utile non solo per la costruzione della nazione, ma anche diventare l’espressione di una forma di unione africana e furono invitati in Ghana architetti dell’Europa orientale – non contaminati dal colonialismo – a lavorare al fianco di architetti ghanesi per creare strutture monumentali che furono recepite come nuovi simboli per un’Africa libera.
Solo con la scuola di KNUST – una sorta di Bauhaus africano – furono messi in discussione i presupposti coloniali del Modernismo tropicale per ispirare una nuova architettura che apprezzava le forme locali e che provava a creare un originale stile nazionale o africano.