ARTE POVERA

- DATA INIZIO: 09/10/2024

- DATA FINE: 20/01/2025

- LUOGO: PARIGI - Bourse de Commerce – Pinault Collection

- INDIRIZZO: 2 Rue de Viarmes, 75001

- TEL: +33 (0)1 55 04 60 60

Un grande omaggio di Pinault al più importante movimento artistico italiano del secondo Novecento

La Pinault Collection di Parigi ospita la mostra ARTE POVERA, evento aperto al pubblico dal 9 ottobre al 20 gennaio 2025

 

La Pinault Collection di Parigi ospita la mostra ARTE POVERA, evento aperto al pubblico dal 9 ottobre al 20 gennaio 2025
Opera in esposizione
Giuseppe Penone, Alpi marittime – Ho intrecciato tre alberi, Alpi marittime – L’albero ricorderà il contatto, Alpi marittime – I miei anni collegati da un filo di rame, 1968-1985. Pinault Collection. Vue d’exposition au Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Turin, 1991. Photo : Gérard Rondeau © Adagp, Paris, 2024.
Fonte:https://www.pinaultcollection.com/en/boursedecommerce/arte-povera

 

La Bourse de Commerce è un museo dedicato all’arte contemporanea, che fa parte della Pinault Collection in uno spazio ristrutturato e trasformato dall’architetto Giapponese Tadao Ando, già autore dell’intervento di Punta della Dogana per Pinault in Venezia.

Dal 9 ottobre 2024 Bourse de Commerce, Pinault Collection ospita una grande mostra dedicata all’Arte Povera.

Questa mostra spiega sia la nascita italiana che l’emanazione internazionale di questo movimento attraverso opere dei tredici principali protagonisti dell’Arte Povera: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio.

La nascita del movimento si può far coincidere con la prima mostra degli “artisti poveri” tenutasi nel 1967 a Genova, presso la galleria La Bertesca, mentre il termine fu coniato dal critico d’arte Germano Celant(Genova, 1940 – Milano, 2020), considerato il teorico del movimento, che lo utilizzò nel suo scritto Arte povera: appunti per una guerriglia del 1967, pubblicato sulla rivista Flash Art.

Il nome “Arte Povera” fa riferimento ai materiali usati dagli artisti – materiali poveri, naturali e rurali come terra, patate, lattuga, acqua, legna, ma anche cartapesta, ferro di recupero, stracci, oggetti riciclati, plastica o elementi che si i trovano nei negozi di ferramenta come piastre di acciaio inossidabile, lingotti di piombo, lampadine, travi di legno e tubi al neon.

Con questi materiali gli artisti poveri si ponevano in contrapposizione all’arte tradizionale per elaborare un linguaggio più coerente con quello della società contemporanea, impoverendo l’opera e riducendola all’essenziale.

Tra eredità e influenze, la mostra comprende più di 250, di cui una cinquantina già presenti nella collezione Pinault, opere storiche e contemporanee, oltre a pezzi che hanno tratto ispirazione da questo importante movimento artistico italiano nato negli anni Sessanta senza manifesti ma, come sopra ricordato, nella pratica delle esposizioni (un po’ come fu per l’Impressionismo nell’Ottocento in Francia).

Le opere della mostra «Arte Povera» provenienti dal patrimonio della Pinault Collection sono state messe in risonanza con opere provenienti dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Torino, dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino, dal Kunstmuseum Liechtenstein—Vaduz, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, dalla Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Torino, dal Centre Pompidou di Parigi e dalla Tate di Londra, tra le altre importanti collezioni pubbliche e private.

In mostra sono presenti anche opere di artisti che mostrano la presenza del Movimento italiano a livello internazionale, per cui si possono trovare influenze dell’Arte Povera in artisti come David Hammons, William Kentridge, Jimmie Durham e Anna Boghiguian negli anni ’80, Pierre Huyghe, Grazia Toderi e Adrián Villar Rojas negli anni ’90, Mario Garcia Torres, Renato Leotta, Agnieszka Kurant, Otobong Nkanga, Theaster Gates e D Harding negli anni 2000.

Ogni artista a suo modo si confronta e lavora attivamente con questa eredità.

ORARI DI APERTURA

  • Mercoledì > lunedì 11.00 – 19.00 (venerdì 11.00-21-00)
  • (Il primo sabato del mese l’ingresso è gratuito dalle 17.00 alle 21.00)

INFO

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