Attratta dal grande fermento artistico di Venezia, prodotto dall’attività della Biennale ma non solo, anche la Galleria Parigina Negropontes apre una sua sede a Venezia
Palazzina Masieri di Venezia ospita la mostra ARMONIA METIS, aperta al pubblico dal 22 marzo al 24 novembre
Per inaugurare il suo nuovo spazio espositivo a Venezia, la galleria parigina di Sophie Negropontes presenta ARMONIA METIS, collettiva che più che una mostra, è un dialogo tra artisti contemporanei, ognuno dei quali porta la sua voce unica a una conversazione globale su arte, cultura e società.
Una celebrazione dell’arte contemporanea in tutta la sua diversità e interconnessione, la mostra riflette lo spirito della Palazzina e della Masieri Foundation e il suo impegno per l’arte e la conoscenza.
La sede della galleria è infatti nell’edificio affiancato alla sede della Regione del Veneto e di fronte all’Università Cà Foscari, noto come Palazzina Masieri.
L’edificio pre-ottocentesco, gioiello del centro storico di Venezia, è da mezzo secolo un punto di riferimento per la storia dell’architettura italiana.
L’edificio in Volta de Canal era stato acquisito dall’architetto udinese Angelo Masieri come residenza familiare e centro di studio di architettura.
Era stato lui, negli anni Cinquanta, a commissionare il nuovo progetto per gli interni della palazzina all’archistar statunitense (nonché suo maestro) Frank Lloyd Wright.
A seguito della prematura scomparsa di Masieri in un incidente d’auto negli Stati Uniti, la famiglia decise di dare seguito alle sue volontà incaricando Wright della costruzione non di una casa ma di un memoriale in suo onore che però venne respinto dalla municipalità di Venezia.
Si giunge al 1968 quando venne dato incarico a Carlo Scarpa che, negli interni, ha lasciato il segno della sua straordinaria creatività.
Un impegno non da poco quello della Galleria Negropontes di valorizzare con le sue esposizioni questo gioiello dell’architettura del Novecento.
Armonia Metis, allestita sui due piani della Palazzina vuol essere all’altezza di questo impegno presentando al piano terra gli artisti della sua Galleria, Ulrika Liljedahl, Erwan Boulloud, Perrin & Perrin, Mauro Mori, Benjamin Pouranges e Étienne Moyat che offrono un mosaico di stili, materiali e temi che oscurano i confini tradizionali dell’arte.
Attraverso la loro arte, ognuno di essi dimostra che le culture si incontrano e si mescolano per creare opere profondamente contemporanee e universali.
Al primo piano si possono ammirare le sculture in vetro del duo creativo Perrin e Perrin che interagiscono con le opere contemporanee dell’artista Mircea Cantor.