Vedute notturne e oscurità nel lavoro dell’artista tedesco Armin Boehm
Galleria Francesca Minini di Milano propone la mostra ARMIN BOEHM et les yeux pour me dire, fino al 11 maggio
Fondata nel 2006 nell’ex quartiere industriale di Milano est, la galleria d’arte di Francesca Minini propone un vivace programma di artisti italiani e internazionali.
Lo spazio espositivo è in continua evoluzione, a completa disposizione della libertà creativa degli artisti.
Dal 4 aprile la galleria ospita la mostra ARMIN BOEHM et les yeux pour me dire.
Nato nel 1972 ad Aquisgrana /Aachen Armin Boehm vive e lavora oggi a Berlino.
Egli dipinge scene fittizie e spazialmente impossibili, basate su layout urbani e costruzioni architettoniche, che intendono evocare la condizione umana interiore.
In un’intervista di Gaston La-Gaffe su FAD Magazine, l’artista ha affermato: “La superficie dipinta è vulnerabile come la nostra pelle e guardarla raggiunge il nostro sistema emotivo in modo molto diretto”.
Per il suo faticoso percorso personale è attratto dalla superficie dipinta, capace di confrontarsi con l’inconscio e le emozioni dell’essere umano.
Le immagini, che a volte sembrano vedute aeree o paesaggi in perenne allontanamento, esplorano l’idea dei confini naturali e artificiali nelle superfici geografiche.
Le sue opere più famose sono dipinti di grandi dimensioni, costruiti utilizzando complesse combinazioni di materiali tra cui tessuto, pittura ad olio, pigmento puro, metallo e sabbia.
La maggior parte dei dipinti di Boehm hanno tavolozze scure e raffigurano vedute notturne con piccole fonti di luce.
Boehm è noto per dipingere le pareti di grigio e abbassare le luci per approfondire l’esperienza dell’oscurità nei luoghi delle sue esposizioni.