Come portare l’architettura a camminare di pari passo con le trasformazioni del tempo?
Il MAXXI di Roma ospita la mostra Architettura instabile. Diller Scofidio + Renfro, aperta fino al 16 marzo 2025
MAXXI/ Museo Nazionale delle Arti del XX secolo ha fin dalla sua fondazione sviluppato la sua ricerca e la sua programmazione espositiva a tutti i campi delle arti, con attenzione particolare all’Architettura.
Dal 25 ottobre il Museo presenta la mostra Architettura instabile. Diller Scofidio + Renfro negli spazi della galleria KME.
Curata da uno degli studi di progettazione più celebri e influenti al mondo, che ne è anche protagonista, la mostra indaga il movimento come proprietà interna dell’architettura: edifici che cambiano configurazione, che hanno elementi mobili, che si gonfiano o si girano per accogliere i visitatori.
Viviamo in un mondo in costante movimento.
Il quesito è allora: Perché l’architettura dovrebbe restare ferma?
Dall’inizio della Rivoluzione Industriale, l’incessante susseguirsi di sconvolgimenti politici, fluttuazioni economiche, riforme sociali, cambiamenti climatici e innovazioni tecnologiche ha dato forma al nostro mondo in continuo movimento.
Per contro, l’architettura è rimasta lenta, pesante, costosa e inerte.
La mostra affronta quindi il tema del superamento della stasi in architettura, seguendo quattro principi che sono alla base di quest’ambizione di movimento: mobilità, adattabilità, operatività ed ecodinamismo.
La mobilità consente agli edifici di essere fisicamente trasferiti, sia che siano costretti a essere spostati per evitare la demolizione, sia che vengano trasportati altrove per scelta.
L’adattabilità gli consente di essere riconfigurati e di assorbire i cambiamenti tecnologici o programmatici indotti dagli sviluppi economici o sociali.
L’operatività consente agli edifici di funzionare come macchine, sintonizzate sulle esigenze dei loro abitanti per servire scopi individuali o collettivi.
E infine, mentre la maggior parte degli edifici forma una chiusura ermetica contro gli elementi, l’ecodinamismo integra le tecnologie per creare interfacce flessibili tra un edificio e il suo ambiente circostante.