Nell’ultima parte della vita Angelo Inganni si è dedicato all’affascinante area collinare della Franciacorta

Il Comune di Gussago in Brescia dedica presso la Chiesa di San Lorenzo una mostra ad Angelo Inganni, Tra Brescia e Gussago (1850-1880)

Il comune di Gussago ha dedicato una retrospettiva ad Angelo Inganni (1807 -1880) l’artista bresciano che, nell’ultima parte della sua vita, si trasferì a Gussago, paese della Franciacorta, per rappresentare la sua affascinante area collinare.

La mostra  ANGELO INGANNI. Tra Brescia e Gussago (1850-1880) allestita nella Chiesa di San Lorenzo a Gussago dal 23 settembre 2023 e aperta fino al 26 dicembre, mette in evidenza la dimensione narrativa di questo artista, accompagnata da una vocazione alla descrizione che restituisce nel dettaglio anche particolari in apparenza meno importanti.

Angelo era nato a Brescia ma si è formato sviluppando la sua prima parte di vita artistica a Milano per una pura casualità della sorte.

Era figlio d’arte avviato alla pittura dal padre autore di dipinti di soggetto sacro destinati alle chiese della campagna bresciana.

Chiamato alle armi nell’esercito austroungarico fu notato dal maresciallo Radetzky che gli chiese un ritratto.

Il dipinto piacque tanto al maresciallo che dispensò Angelo dal servizio militare per inviarlo all’Accademia di Brera dove Angelo Inganni si forma sotto la guida di L. Sabatelli e di Francesco Hayez.

Conosce Gussago dal 1842 dopo il matrimonio e trascorre brevi periodi di residenza nell’ex convento domenicano della Santissima Trinità di cui era usufruttuaria la moglie continuando la sua attività nello studio a Milano.

Attratto dalla bellezza del paesaggio decide però di trasferirsi definitivamente dal 1860.

Qui, osservando da vicino il mondo contadino, l’artista trovava sempre spunti per la sua pittura.

Cresce la tipologia dei personaggi, rappresentati spesso in notturni, con effetti di luce creati da lampade o da tizzoni ardenti, facendosi notare come uno dei maggiori specialisti italiani del tempo, come dimostra la sua presenza in mostre importanti, da Torino e Genova a Vienna.

La mostra a Gussago propone molte scene di genere legate alla vita di campagna, dal lavoro dei campi alle feste in osteria dalla vendemmia alla caccia, con un vasto campionario di figure ritratte colte nella loro quotidianità.

Il pezzo forte della mostra è però Il giardino di villa Richiedei con l’ex convento della Santissima, grande tela ove convivono vedutismo e piacevole conversazione, ritrattistica e scene di vita borghese, pittura di prospettiva e reportage.

Un’opera legata alla vita dell’artista che si raffigura assieme alla seconda moglie con sullo sfondo in alto l’ex convento che era il suo riferimento gussaghese.