Maestro dell’espressionismo astratto, ceramista e incisore, Alfonso Borghi colpisce per l’energia e la forza della sua produzione artistica
La Fondazione Mudima di Milano propone una mostra di Alfonso Borghi, I colori raccontano, a cura di Jean Blanchaert
La Fondazione Mudima di Milano, fondata nel 1989 da Gino Di Maggio, è una fondazione regionale costituita con lo scopo di realizzare un programma articolato dedicato alle esperienze internazionali nel settore dell’arte visiva, della musica e della letteratura contemporanea.
Fondazione Mudima persegue i suoi obiettivi attraverso attività di ricerca, organizzazione di mostre d’arte, performance, concerti, convegni, seminari, nonché la cura e l’edizione di pubblicazioni specializzate.
La sua attività di ricerca è concentrata in particolare sul Futurismo studiato in tutte le sue manifestazioni.
Dal 26 ottobre al 24 novembre 2023 la Fondazione ospita nei suoi spazi milanesi la mostra di Alfonso Borghi, I colori raccontano, a cura di Jean Blanchaert.
Nato nel 1944 a Campegine (RE) Alfonso Borghi, in oltre quarant’anni di attività iniziata giovanissimo da autodidatta, è approdato, a una sintesi pittorica di indiscutibile fascino, passando dal figurativismo morandiano dei primi anni al surrealismo lacerante degli anni Ottanta, quindi a un astrattismo di impronta futurista nel decennio successivo.
La personale raccoglie una trentina di opere di recente produzione; oltre ai dipinti materici e alle grandi tele monocromatiche, sono presenti anche alcuni panelli e boule in ceramica creati nella fucina delle Ceramiche San Giorgio, ad Albissola.
In queste opere i colori vividi e potenti diventano materia dando un senso tridimensionale alla tela: il rosso vermiglio, il blu oltremare, l’ocra, il verde smeraldo e il bianco che racchiude in sé la forza di tutte le componenti cromatiche presenti in natura costituiscono il punto di forza della sua opera.
Egli immagina nuove narrazioni, affidando al colore e alla materia suggestioni poetiche (Arthur Rimbaud, Vocali) e visioni che si svelano nei titoli delle opere in mostra: E-bianca, I-rossa, O-blu, Finestre a Monterosso, Luci sui muri di Parma, Liguria, me ne vado per le strade strette e buie.
I colori di Alfonso Borghi raccontano; raramente si esprimono con toni spenti, sembrano in preda a una frenesia, come se l’artista non potesse arrestare il loro incedere verso il colore puro, nell’evocazione di una visione guidata insieme dall’occhio e dalla mano.