Viterbo rende omaggio all’artista Alessio Paternesi, orgoglio della Tuscia viterbese, ad un anno dalla sua scomparsa
Il Museo di Palazzo Doebbing di Sutri ospita la mostra celebrativa ALESSIO PATERNESI. Di terra, di luce, di aria
Fino al 3 novembre 2024 il Museo di Palazzo Doebbing a Sutri, ospita la mostra antologica dell’artista Alessio Paternesi dal titolo Di terra, di luce, di aria.
Oltre cento opere tra dipinti e sculture per una grande mostra celebrativa su Alessio Paternesi (1937 -2023),tra i più celebrati artisti del panorama dell’arte italiana e orgoglio della Tuscia viterbese, a un anno dalla sua scomparsa.
Alessio Paternesi è diventato simbolo della città di Viterbo in tutto il mondo anche grazie alla scultura del monumento dedicato ai Facchini di Santa Rosa.
Molte delle sue opere si trovano nelle piazze delle più importanti città italiane.
Il museo del Palazzo Doebbing torna a occupare uno spazio importante nel panorama dell’arte con questa Antologica dedicata al maestro di Civita Castellana, amico di Sebastian Matta.
“La mostra nasce dal desiderio di mettere in dialogo i profondi legami che uniscono l’opera di Alessio Paternesi alla terra di Tuscia, luogo dei suoi natali dove, dopo aver lungamente peregrinato per il mondo, il maestro era tornato a vivere quasi come in una culla filiale”, spiega il direttore del Museo di Palazzo Doebbing Pietro Paolo Lateano. “Di questi luoghi, così ricchi di cultura antica, le creazioni contemporanee dell’artista sono permeate e profondamente riconoscibili.
Paternesi ha usato con grande abilità tutte le tecniche artistiche ad iniziare dalla materia plastica, la terra delle crete di Tuscia, declinando i suoi modelli nelle forme apparentemente semplici, ma infinitamente cariche di espressività, delle erme o dei bronzetti.
Si coglie nella sterminata produzione di Paternesi una ricerca continua verso la perfezione, anelito di immortalità e profondo attaccamento alla realtà terrena.
Le sue opere sono la dimostrazione di una pluralità di stili e tecniche pienamente padroneggiate.
In “Di terra, di luce, di aria” per la prima volta si espone tutto il paradigma creativo del maestro, con creazioni che vanno dalla grafica alla scultura in argilla o in bronzo, dagli altorilievi fino alla pittura ad olio ed acrilico.
Opere di dimensioni variegate, a testimonianza di una scacchiera compositiva che accosta tutti gli assiomi figurativi di cui Paternesi dispone.