Giacometti ospite del museo Max Ernst partecipa alla celebrazione del centenario del Manifesto costitutivo del Movimento Surrealista
Il Max-Ernst-Museum di Bruhl ospita la mostra ALBERTO GIACOMETTI. SCOPERTE SURREALI, fino al 15 gennaio 2025
Brühl è una città tedesca di oltre quarantamila abitanti nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
Qui è nato nel 1891 Max Ernst pittore e scultore tedesco naturalizzato francese, considerato uno dei maggiori esponenti del Surrealismo, uno dei più importanti Movimenti artistici del Novecento, nato in Francia nei primi anni 1920, che ebbe vasta diffusione internazionale nel periodo tra le due guerre mondiali.
Nella sua città natale è sorto il Max Ernst Museum che ospita l’ex collezione Schneppenheim, che comprende quasi tutta l’opera grafica di Max Ernst.
In occasione del centenario della pubblicazione del Manifesto del Surrealismo di André Breton, che segna nel 1924 la nascita ufficiale del Movimento, non poteva non partecipare alle celebrazioni il Max Ernst Museum.
La partecipazione del Museo alle celebrazioni si manifesta con l’ospitalità, dal primo settembre 2024, della mostra Alberto Giacometti. Scoperte surreali dedicata all’artista svizzero Giacometti (1901-1966) che rimase a lungo legato a Max Ernst anche per via di un’affinità artistica e per certi versi collaborativa che andò molto oltre la sua cosiddetta «fase ufficiale» surrealista, anche dopo la sua esclusione dal gruppo nel 1935 e i conseguenti distacco da Parigi e rientro in patria nella regione natale di Maloja.
Ernst e Giacometti si conobbero a Parigi alla fine degli anni Venti nel gruppo di intellettuali e artisti che gravitava attorno ad André Breton: proprio come il suo collega tedesco, lo scultore svizzero vi si era trasferito all’inizio del decennio e i due, dedicandosi prevalentemente alla scultura, erano vicini di atelier.
La mostra Alberto Giacometti. Scoperte surreali è organizzata in collaborazione con la Fondation Giacometti di Parigi, e offre una prospettiva unica sull’opera di Giacometti, esplorata qui attraverso la lente del Surrealismo, e mettendo in luce per la prima volta l’amicizia e i legami creativi dell’artista con Max Ernst.
Giacometti è famoso per le sue sculture allungate ed espressive create dopo la Seconda guerra mondiale, considerate tra le creazioni artistiche più originali del Novecento.
Prima però, negli anni trenta, era stato coinvolto nei circoli surrealisti di Parigi, e aveva prodotto un corpus significativo di opere altamente inventive e psicologicamente cariche.
La mostra al Max Ernst Museum presenta quindi le opere di Giacometti di quel periodo, che testimoniano l’interesse dell’artista per l’inconscio, gli impulsi aggressivi e sessuali e l’ambiguità dei segni.
La mostra esamina i modi in cui uno “spirito” surrealista persiste nella produzione di Giacometti dopo la sua rottura con il movimento nel 1935 e nelle sue opere successive degli anni del dopoguerra.
Vengono presentati 70 lavori, tra cui sculture, dipinti, disegni e grafiche di Giacometti, realizzate tra il 1926 e il 1950, oltre a numerose opere di Max Ernst e ad un apparato di fotografie e documenti d’epoca che mettono in luce lo stretto legame, gli scambi e le diverse fasi del sodalizio amicale e professionale tra i due grandi artisti.
