In mostra a Treviso le produzioni grafiche di El cartel de cine, il manifesto cinematografico opera d’arte esposta nelle strade di Cuba e un loro confronto con l’analoga produzione italiana
Il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso ospita la mostra CIAK! CUBA. Il cinema nei manifesti cubani dalla Collezione Bardellotto
Il Museo Nazionale Collezione Salce presenta dal 19 ottobre 2024 due mostre parallele nelle sedi di Santa Margherita e di San Gaetano dedicate entrambe a Il cinema nei manifesti cubani dalla Collezione Bardellotto.
A Santa Margherita si presenta CIAK CUBA mentre a San Gaetano CIAK ITALIA CUBA.
Dal 1959, poco dopo la rivoluzione, ha preso vita l’ICAIC (Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos), con l’obiettivo di trasformare il cinema in uno strumento fondamentale per esprimere e promuovere la nuova identità culturale cubana.
I cubani, noti per la loro passione per il cinema, hanno visto nascere una vivace produzione locale, affiancata alla visione dei migliori film provenienti dal resto del mondo, che hanno rimpiazzato gradualmente le pellicole nordamericane.
Accanto a quest’istituzione, ha preso forma El cartel de cine, affidato a grafici locali, molti dei quali autodidatti.
Nonostante le sfide economiche, questi artisti hanno dimostrato una creatività straordinaria, guadagnandosi riconoscimenti internazionali.
Nomi come Eduardo Muñoz Bachs, Rafael Morante, Antonio Reboiro, René Azcuy, Antonio Pérez González (Ñiko) e Alfredo Rostgaard hanno dato vita a opere uniche, tutte realizzate a mano e stampate in serigrafia, per sostenere il panorama cinematografico dell’isola.
Si pensò in particolare a creare un nuovo cinema che si smarcasse da tutti i punti di vista dallo schema commerciale hollywoodiano e si decise così che anche le locandine dei film dovessero essere ripensate, evitando i diffusi canoni (grandi volti delle star, scene madri, slogan suggestivi) dei manifesti cinematografici tradizionali.
I nuovi carteles (prodotti in tecnica serigrafica 51 x 76 cm) furono così liberati della loro funzione pubblicitaria e lasciarono ai disegnatori grafici piena libertà interpretativa del film, contribuendo a una vera propria rivoluzione visuale e concettuale del pubblico delle sale cinematografiche.
El cartel de cine diventerà a tutti gli effetti un’opera d’arte esposta nelle strade.
I Carteles sono un fenomeno grafico unico (che perdura ancora oggi a Cuba), di eccezionale qualità e creatività artistica, punto di incrocio di stili e forme espressive diverse, isola felice di libertà in un paese dove ogni forma di comunicazione visiva è posta sotto rigidi controlli.
La mostra si sviluppa in due sedi:
la prima a Santa Margherita, Ciak Cuba dedicata ai grandi maestri,
la seconda a San Gaetano, Ciak Italia Cuba dove sono ripercorsi i legami tra la grafica cubana e quella italiana attraverso un confronto di carteles cubane e manifesti italiani per gli stessi film, un’occasione per scoprire affinità e differenze culturali.
A San Gaetano si documenta l’evoluzione della grafica con l’introduzione del computer.
Cinque giovani grafici cubani, affiancati dal grande cartellonista italiano Renato Casaro, presentano nuove interpretazioni per il film “Signore e Signori” di Pietro Germi, vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 1966.
Con oltre trecento manifesti e bozzetti originali, molti dei quali unici, questa mostra ripercorre una delle stagioni più affascinanti della grafica del Novecento.
Durante questi anni, la comunicazione visiva ha giocato a Cuba un ruolo cruciale nel rafforzare l’adesione all’ideale rivoluzionario, trasmettendo messaggi di positività anche in tempi difficili.
La mancanza di risorse ha stimolato una creatività capace di assimilare e reinterpretare spunti dall’America e dall’Europa.
Le opere esposte dimostrano la varietà, i colori e la forza che caratterizzano il Laboratorio Cubano della Grafica.