Abe Frajndlich ha ritratto creativi del mondo della musica, dell’arte, della fotografia e dello spettacolo
Kunstfoyer di Monaco di Baviera presenta la mostra fotografica ABE FRAJNDLICH. Chameleon, fino ad aprile 2024
Kunstfoyer è lo spazio espositivo di grafica e disegno, film e fotografia del Versicherungskammer Kulturstiftung di Monaco di Baviera.
Dal 13 dicembre 2023 questo spazio ospita una mostra personale del fotografo Abe Frajndlich dal titolo Chameleon.
Abe Frajndlich è nato nel 1946 nel distretto di Zeilsheim di Francoforte, in un ambiente per sfollati (campo DP).
I suoi genitori erano sopravvissuti alla shoah, altri membri della famiglia erano morti nei campi di sterminio.
In seguito, ha vissuto tra varie vicissitudini in Germania, Francia, Israele finchè rimasto orfano è stato adottato negli Stati Uniti dalla sorella del patrigno.
Una giovinezza quindi avventurosa e segnata da lutti e difficoltà quella di Abe Frajndlich che ha segnato anche la sua formazione.
Le sfaccettature della sua biografia, che cambia tra molti mondi, trovano anche il loro posto nella mostra.
Sono in mostra circa 200 opere degli anni ’70, tra cui le prime stampe vintage di Frajndlich da Cleveland.
Le strade, sia a New York, sia a casa sua, o dovunque lo portasse il suo viaggio, rappresentavano un palcoscenico continuo.
Un incontro casuale per le strade di Londra con John Kobal, collezionista ed editore di ritratti hollywoodiani del XX secolo, lo ha portato a perseguire idee su identità, libertà e fotografia.
Infatti, tra le sue opere più significative spicca la serie di ritratti dei creativi del mondo della musica, dell’arte e dello spettacolo, in cui ha rappresentato in modo surreale l’immensità della grande città e ha portato i grandi della storia della fotografia davanti alla macchina fotografica
Naturalmente, gran parte della mostra presenta ritratti di artisti che hanno influenzato la sua vita, in particolare dei fotografi che secondo lui avevano avuto un impatto sul 20° secolo, come nel caso delle serie di Cindy Sherman, Nancy Spero e David Ireland, esposte qui per la prima volta.
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