Deane Lawson, la fotografa capace di entrare nell’intimità degli estranei
Deana Lawson. Centropy
Deana Lawson (1979 Rochester, New York) è un’artista di fotografia il cui lavoro esamina la capacità del corpo di incanalare storie personali e sociali, affrontando temi di eredità familiare, comunità, romanticismo ed estetica spirituale.
La sua pratica prende in prestito tradizioni visive simultanee, che vanno dalla ritrattistica fotografica e figurativa, all’estetica del documentario sociale e alle fotografie di album di famiglia in volgare.
Lawson si ispira visivamente alla materialità della cultura nera e alla sua espressione vista attraverso il corpo e negli ambienti domestici.
Un’attenzione particolare è data all’illuminazione e alla posa, entrambi i costrutti formali utilizzati per trasformare e intensificare le rappresentazioni del potere e della liberazione attraverso lo spazio personale e intimo.
Nella mostra Centropy a Basilea esplora il proprio quartiere o viaggia per il mondo, ovunque la diaspora africana emana o venga esiliata, colpita dalla presenza o dallo stile di qualcuno, da una curva corporea, una cicatrice facciale o una pettinatura.
L’artista ha la capacità di convincere la gente, estranea, a farla entrare nelle loro case e nelle loro vite.
C’è un’intimità cospiratoria che le consente di farlo.
Lei cattura i soggetti delle sue fotografie anche estremamente sensuali e colti nell’attimo dell’esistenza , ma al tempo stesso sembra cogliere la storia di vite passate dotandole di una sovranità maestosa.