Tre maestri del Vedutismo in mostra a Cuneo con immagini straordinarie di Venezia, Roma e Dresda nel Settecento
Il Complesso monumentale di San Francesco ospita la mostra CANALETTO, VAN WITTEL, BELLOTTO. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica
Si aprirà al pubblico il 30 novembre 2024 presso i locali del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo la mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, un’esposizione da non perdere perché porterà a Cuneo dodici opere straordinarie dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma.
La mostra, grazie alla collaborazione tra Fondazione CRC e Intesa San Paolo, permetterà di ammirare straordinarie vedute di Venezia e di Roma immortalate nei loro momenti più vivaci dai maestri Giovanni Antonio Canaletto (Venezia, 1697 – 1768), Gaspar Van Wittel- Vanvitelli (Amersfoort, 1653 – Roma, 1736) e Bernardo Bellotto (Venezia, 1721 – Varsavia, 1780).
Ad essi si aggiunge il piacentino Giovanni Paolo Pannini (Piacenza, 1691 – Roma, 1765) per offrire assieme una visione inedita delle città protagoniste della cultura del Grand Tour.
L’esposizione, curata da Paola Nicita e Yuri Primarosa, indaga il tema della rappresentazione urbana nel Settecento, un’epoca in cui la città diventava il palcoscenico ideale per raccontare la vita, le tradizioni e le trasformazioni sociali.
Le vedute di questi artisti non sono semplici rappresentazioni della realtà, ma vere e proprie opere d’arte, in cui la tecnica e la sensibilità estetica si fondono per creare immagini indimenticabili.
A raccontare Venezia ci pensa Canaletto con in mostra opere come Veduta di Venezia con la Piazzetta verso sud e Veduta di Venezia con il Ponte di Rialto.
Quella di Canaletto è una Venezia vivida, frutto di un’attenta ricerca sull’effetto pittorico, ricco di dettagli e sensibilità luminosa.
Roma è invece ben presente in cinque vedute di Gaspar Van Wittel, noto per la sua scrupolosa tecnica e per l’uso della scienza ottica, che presenta ampie vedute architettoniche dall’alto, animate da figure piene di vita e in movimento.
Si notano infatti in opere come Veduta di Roma dalla piazza del Quirinale o Veduta del Tevere a Castel Sant’Angelo
Bernardo Bellotto, nipote di Canaletto, raccoglie l’eredità dello zio e la espande oltre i confini italiani.
Si possono così ammirare vedute di Dresda ove lo stile veneziano fa vivere spazi urbani complessi rappresentati con precisione e rigore straordinari come in La Piazza del Mercato della città nuova di Dresda.
Ci sono poi le rovine romane rappresentate da Pannini in opere come Capriccio con la statua equestre di Marco o Ruderi con terme.