Una delle mostre del programma della stagione 2024/2025 di Clervaux Cité De L’image
CLERVAUX CITÉ DE L’IMAGE in Lussemburgo ospita la mostra fotografica LETIZIA ROMANINI. Sunousia, dal 8 dicembre al 7 settembre 2025
Clervaux – città dell’immagine a.s.b.l. ha come mission l’organizzazione di mostre incentrate sul mezzo fotografico.
Sono mostre che hanno carattere temporaneo, le quali assumono la forma OUTDOOR di installazioni all’aperto nello spazio pubblico oppure INDOOR in forma tradizionale su spazio coperto.
Molte sono le mostre outdoor distribuite in alcuni spazi aperti della città da ottobre 2024 a settembre 2025 e , tra queste, la mostra Sunousia della fotografa Letizia Romanini inserite nella stagione 2024-2025 di CLERVAUX CITÉ DE L’IMAGE Novum Aspectum e allestita in Place de la Gare.
Dopo una laurea in Arti visive conseguita nel 2006, Letizia Romanini (Esch-sur-Alzette /Lussemburgo 1980) ha frequentato l’École Supérieure des Arts Décoratifs di Strasburgo, dove si è laureata nel 2009 e ha completato la sua formazione nel 2018 presso il CFPI – Centro di formazione per artisti visivi che lavora presso HEAR (Haute école des arts du Rhin, Strasburgo).
Romanini ha fatto un viaggio di oltre 350 chilometri in Lussemburgo con la camera fotografica e ha fotografato l’ambiente, a volte il paesaggio, a volte piccoli dettagli, e ha raccolto oggetti naturali e artificiali.
Il tumulto della vita quotidiana lascia il posto all’atmosfera calma e meditativa dei paesaggi.
Passo dopo passo l’artista fa sentire l’invito della natura a diventarne parte.
Lo sguardo si allarga e i confini del Paese, spesso tracciati con precisione sulle mappe, si fondono con l’armonia della natura.
Sono i piccoli dettagli, gli elementi discreti della natura, che riportano la mente al momento presente.
Ciò che resta è la fotografia: un’inquadratura, un momento catturato o una composizione di colori.
In definitiva, Letizia Romanini crea una mappa di spazi fragili, minacciati di scomparsa, e risveglia un sentimento di solastalgia, quella sensazione di angoscia che affligge chi subisce una tragedia ambientale, non quindi quel senso dolce di nostalgia per un ambiente passato e immutato.
La sua arte trasmette così non solo impressioni estetiche, ma anche una profonda consapevolezza della fragilità e della minaccia che grava sulla natura.