Quattro artisti contemporanei dialogano e si confrontano nei maestosi spazi di Palazzo Madama con la sua storia millenaria e la sua vasta collezione
Palazzo Madama di Torino ospita la mostra CROSSING. Attraversare una collezione, dal 28 ottobre al 8 dicembre
Palazzo Madama è stato la prima sede del Senato del riunificato Stato italiano tra il 1861 e 1864.
Oggi è un prestigioso Museo civico d’arte Antica con un grande patrimonio di pittura, scultura e arti decorative, arricchito spesso da importanti mostre temporanee.
Dal 28 ottobre 2024, in occasione di Artissima 2024 Palazzo Madama presenta Crossing una mostra – a cura di Cristina Beltrami – che tiene insieme quattro artisti di diversa formazione e provenienza che hanno accettato di confrontarsi con i maestosi spazi, la storia millenaria e la vastissima collezione di Palazzo Madama.
Una mostra che propone di offrire un’occasione di riflessione sulla ricca collezione di Palazzo Madama partendo da una nuova prospettiva.
Viene infatti proposta una angolazione possibile e non vincolante, data da strumenti “altri” rispetto al nostro sguardo.
Il visitatore si imbatte in quattro momenti di inciampo rispetto al consueto percorso di visita, guidato ad ogni passo da una didascalia estesa che spiega la ragione della presenza dell’artista e dell’opera in quel luogo, nonché di un codice QR code che gli permetterà di approfondire il soggetto tramite testi critici e immagini.
Gli artisti coinvolti sono:
Frédérique Nalbandian (1967) artista francese che apre il percorso con le sue sculture collocate in cima allo scalone juvarriano – in omaggio alla fondazione romana dell’edificio.
RunoB (Bruno Zhang, b. 1993) artista cinese di nascita e veneziano d’elezione che, nella sala delle ceramiche, presenta una serie di 10 vasi di grandi dimensioni realizzati durante la sua recentissima residenza a Nove (Vicenza) e interamente dedicati alla vastissima collezione ceramica del museo.
Marta Sforni (Milano 1966), artista che vive e lavora tra Berlino e Venezia è presente con un grande tondo di quasi due metri che ha realizzato appositamente per Crossing, un omaggio al monumentale lampadario del 1928 dei Fratelli Toso che domina il centro della sala dedicata ai vetri, ma al contempo si inserisce in una ricerca, sia pittorica sia concettuale, che l’artista sta portando avanti da anni.
Giuseppe Lo Cascio (Palermo 1997) che vive e lavora tra Palermo e Venezia, chiude il percorso con una grande installazione nella veranda juvarriana.