Quincy Jones: la carriera e l’eredità del genio musicale

Quincy Jones: l’eredità immortale del maestro che ha plasmato la musica

Quincy Jones eredità immortale nella musica: dal jazz al pop, dall’attivismo al cinema. Scopri come ha segnato il mondo musicale.

 

Gorup de Besanez, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

 

 

Un artista eclettico che ha ridefinito la musica

Quincy Delight Jones Jr., nato a Chicago il 14 marzo 1933 e scomparso a Los Angeles il 3 novembre 2024 all’età di 91 anni, è stato molto più di un semplice musicista. Compositore, arrangiatore, produttore discografico, direttore d’orchestra e persino attore: la sua influenza sulla musica del XX secolo è stata titanica. Attraversando generi e decenni con una versatilità senza pari, Jones ha collaborato con i più grandi nomi dell’industria, da Frank Sinatra a Michael Jackson, lasciando un segno indelebile nella storia della musica.

Un’infanzia segnata dalla musica e dalla difficoltà

Cresciuto nel South Side di Chicago, un quartiere segnato dalla povertà e dalla violenza, Quincy trovò nella musica una via di fuga. La madre, Sarah Frances Wells, soffriva di disturbi mentali, e il giovane Quincy fu cresciuto dal padre, Quincy Sr., un falegname, e dalla matrigna, Elvera. Fu a Seattle che il suo talento musicale sbocciò. Lì, incontrò Ray Charles, un altro prodigio destinato alla leggenda. I due condivisero una passione per la musica e un’amicizia profonda che durò per tutta la vita.

Le prime esperienze come arrangiatore gli valsero una borsa di studio per la prestigiosa Schillinger House di Boston (oggi Berklee College of Music). Tuttavia, l’attrazione per il palcoscenico lo portò a unirsi alla Lionel Hampton Band, iniziando così una straordinaria carriera.

L’ascesa di un talento poliedrico: dal jazz al pop

Negli anni ’50, Jones si affermò come uno dei più talentuosi arrangiatori della scena jazz, collaborando con giganti come:

  • Count Basie
  • Tommy Dorsey
  • Duke Ellington
  • Sarah Vaughan

Nel 1957 si trasferì a Parigi per studiare al Conservatoire e lavorare per la Barclay Disques. Al suo ritorno negli Stati Uniti, Jones infranse le barriere razziali diventando il primo afroamericano a ricoprire il ruolo di vice presidente di una major discografica, la Mercury Records. Questo incarico segnò l’inizio della sua carriera come produttore discografico, ruolo in cui avrebbe rivoluzionato l’industria musicale.

La collaborazione con Michael Jackson: la nascita di un’icona

Gli anni ’70 e ’80 furono un periodo di straordinario successo per Jones, culminato nella collaborazione storica con Michael Jackson. I due si conobbero sul set di The Wiz (1978), e la loro sinergia creativa diede vita a capolavori come Off the Wall (1979) e Thriller (1982). Quest’ultimo divenne l’album più venduto di tutti i tempi, con oltre 100 milioni di copie vendute. Thriller non solo definì una nuova era della musica pop, ma i suoi video rivoluzionarono il modo di concepire la narrazione visiva nella musica.

John Mathew Smith & www.celebrity-photos.com from Laurel Maryland, USA, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

“We Are the World”: un inno alla solidarietà globale

Nel 1985, Jones fu la mente e l’anima dietro We Are the World, il singolo benefico per combattere la carestia in Etiopia, scritto da Michael Jackson e Lionel Richie. Il brano vide la partecipazione di star come:

  • Stevie Wonder
  • Tina Turner
  • Bob Dylan
  • Bruce Springsteen
  • Ray Charles
  • Diana Ross

Come produttore esecutivo, Jones orchestrò il progetto con maestria. Il singolo vendette oltre 20 milioni di copie e raccolse più di 63 milioni di dollari per la causa.

Oltre la musica: cinema, televisione e impegno sociale

L’influenza di Quincy Jones si estese ben oltre la musica. Nel 1985, fu il primo afroamericano a produrre un film con un budget elevato, The Color Purple (Il colore viola), diretto da Steven Spielberg. La colonna sonora del film gli valse una nomination agli Oscar. Nel corso della sua carriera, Jones ha composto per oltre 30 film e creato temi indimenticabili per serie televisive come Radici e Ironside.

Negli ultimi anni, Jones si è dedicato alla filantropia, fondando la Quincy Jones Foundation, per sostenere iniziative educative e sociali, soprattutto in ambito musicale, offrendo ai giovani opportunità di crescita e sviluppo.

Un’eredità di premi, riconoscimenti e ispirazione

Con 80 nomination ai Grammy Awards e 28 vittorie, Quincy Jones detiene il record per il maggior numero di Grammy vinti da un produttore. Ha ricevuto il Kennedy Center Honors, la National Medal of Arts e l’inclusione nella Rock and Roll Hall of Fame. È inoltre uno dei pochi artisti ad aver ottenuto l’EGOT, il prestigioso riconoscimento per chi ha vinto almeno un Emmy, un Grammy, un Oscar e un Tony Award.

Al di là dei premi, la più grande eredità di Quincy Jones risiede nella sua capacità di ispirare generazioni di artisti e abbattere le barriere musicali e sociali. La sua visione innovativa, la sua passione per la musica e il suo impegno per un mondo migliore continuano a risuonare oggi, rendendolo un maestro indimenticabile.

 

Autore: Matteo Tabaro

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