MAXXI BVLGARI PRIZE 2024. Mostra dei tre finalisti

- DATA INIZIO: 25/10/2024

- DATA FINE: 02/03/2025

- LUOGO: ROMA – MAXXI

- INDIRIZZO: Via Guido reni, 4

- TEL: +39.06.3201954

MAXXI e Bulgari insieme per la giovane arte contemporanea

Il Museo MAXXI di Roma ospita la mostra MAXXI BVLGARI PRIZE 2024. Mostra dei tre finalisti, fino al 2 marzo 2025

 

Il Museo MAXXI di Roma ospita la mostra MAXXI BVLGARI PRIZE 2024. Mostra dei tre finalisti, fino al 2 marzo 2025
Logo mostra
Fonte:https://www.maxxi.art/events/maxxi-bvlgari-prize-2024/

 

MAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, ospitato in una delle ultime opere della Archistar internazionale Zaha Hadid, e BULGARI, storico marchio romano del lusso fondato nel 1884 diventato emblema dell’eccellenza italiana, dal 2018 promuovono MAXXI BULGARI PRIZE, premio nato con l’obiettivo di sostenere la giovane generazione di artisti italiani.

Il premio rappresenta una innovativa piattaforma di discussione critica ma è anche un’importante opportunità per aumentare la collezione del museo grazie a opere pensate appositamente per i suoi spazi.

La quarta edizione è arrivata nel 2024 e gli artisti finalisti sono:

  • Riccardo Benassi, nato nel 1982 a Cremona, dopo una formazione nell’ambito della fenomenologia, si è trasferito a Berlino, dove vive e lavora.

Nel suo lavoro passa con disinvoltura dalle arti visive, alla scrittura, all’architettura, al design, alla performance, fino alla musica.

  • Monia Ben Hamouda è un’artista di origini italo-tunisine che vive a Milano, pur essendo spesso in viaggio per residenze e collaborazioni che hanno reso quest’ultimo anno un continuo spostamento tra Stati Uniti, Svizzera e Germania.

La sua ricerca riflette l’influenza delle origini, un patrimonio culturale da cui attinge e che diventa luogo di incontro di culture e fonti d’ispirazione differenti. Una delle sue influenze è costituita dal padre, pittore rivolto in particolare alle forme espressive d’arte calligrafica.

  • Binta Diaw, nata nel 1995 è un’artista visuale italo-senegalese che vive e lavora a Milano.

Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e all’ÉSAD di Grenoble.

Spesso declinata sotto forma di installazioni di varie dimensioni, la ricerca plastica di Binta Diaw fa parte di una riflessione filosofica sui fenomeni sociali che definiscono il nostro mondo contemporaneo – come la migrazione, la nozione di appartenenza o la questione di genere – attraverso corpo e spazialità.

Ad aprire la mostra dei tre finalisti è Assenzahah Essenzahah di Riccardo Benassi.

All’interno del montacarichi del Museo due cani robotici eseguono delle coreografie create dall’artista, muovendosi nello spazio accompagnati da un componimento musicale e da un testo laser proiettato sulle pareti.

Al centro dello spazio l’opera di Binta Diaw, intrisa di memoria personale e collettiva: si intitola Juroom ñaar ed è ispirata a un evento storico del 1819 commemorato dall’artista con sette colonne di carbone.

Sette sono infatti le donne del villaggio senegalese di Nder le quali morirono dandosi fuoco per evitare la schiavitù a seguito dell’invasione dei Mori.

Con Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X di Monia Ben Hamouda si conclude il percorso della mostra.

L’opera è composta da dieci pannelli di ferro intagliati a laser con motivi ispirati alla calligrafia islamica e alle moschee.

Le lastre sono installate sulla parete di fondo della galleria, creando un effetto di collasso che rievoca la fragilità delle identità contemporanee.

Al termine del progetto espositivo sarà decretato il vincitore di questa edizione, la cui opera sarà acquisita dal Museo.

ORARI

  • Da martedì a domenica ore 11.00 – 19.00
  • (Chiusura biglietteria ore 18.00)

INFO

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