Quando dalle vetrerie di Murano usciva arte per opera della direzione artistica del pittore Vittorio Zecchin
Marignana Arte di Venezia propone la mostra Trasparenze. Vetri soffiati di VITTORIO ZECCHIN, fino al 5 ottobre
Marignana Arte nasce a Venezia nel 2013 da un progetto di Emanuela Fadalti e Matilde Cadenti, e si sviluppa su due spazi adiacenti: Marignana Gallery (Dorsoduro 141) e Marignana Project (Dorsoduro 140 A).
Collocati in un sestiere strategico per le arti del nostro tempo e considerato il cuore pulsante del contemporaneo a Venezia, i due spazi di Marignana Arte si trovano a pochi passi dalla Collezione Peggy Guggenheim, dalla Pinault Collection e da Fondazione Vedova.
Dal 7 settembre al 5 ottobre 2024 Marignana Project ospiterà la mostra Trasparenze: vetri soffiati di Vittorio Zecchin.
In occasione dell’ottava edizione del festival internazionale di arte vetraria The Venice Glass Week, Marignana Arte presenta una selezione di vasi storici, realizzati tra il 1921 e il 1925, della rinomata ditta Vetri Soffiati Muranesi (V.S.M.) Cappellin Venini & C che, grazie alla direzione artistica del pittore Vittorio Zecchin, ha contribuito significativamente al rinnovamento del design del vetro soffiato.
La produzione di quegli anni, ispirata ai disegni e all’estetica del XVI secolo (famoso il vaso “Veronese” disegnato nel 1921 e tratto dall’Annunciazione di Paolo Veronese) è caratterizzata da forme semplici e colori tenui.
Queste opere, pur rimanendo fedeli alla tradizione, hanno anticipato il design moderno e hanno ottenuto grande successo nelle Biennali di Monza del 1923 e del 1925, così come all’Esposizione Universale di arti decorative e industriali di Parigi del 1925.
L’allestimento della mostra prevede anche l’uso di mensole realizzate recentemente utilizzando porzioni di grandi “Rui”, cerchi di vetro incamiciato utilizzati per la realizzazione delle vetrate piombate veneziane, prodotti da un’altra delle principali vetrerie artistiche di Venezia specializzata in vetrate artistiche, la MVM Cappellin & C, attiva tra il 1925 e il 1931.
La mostra, attraverso l’esposizione di alcuni vasi, testimonia l’innovazione di un artista che ha saputo reinterpretare le forme classiche in chiave moderna. Zecchin, grazie a un linguaggio stilistico che fonde tradizione e modernità, è riuscito a creare opere dalle linee fluide e senza tempo che continuano ad affascinare e ispirare.
Il progetto è organizzato in collaborazione con Giulio Malinverni.
