Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 2001 a ventotto anni l’artista argentino Erlich si è affermato a livello internazionale
Galleria Continua di San Gimignano ospita la mostra LEANDRO ERLICH. ‘Un volo notturno dietro una finestra murata’
Galleria Continua è stata fondata nel 1990 da Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, con l’intento di dare continuità all’arte contemporanea in un paesaggio ricco dei segni dell’arte antica.
Occupando un ex cinema, Galleria Continua si è affermata e ha prosperato in un luogo del tutto inaspettato in una città – San Gimignano – ricca di storia, senza tempo e magnifica.
Dal 2004 Galleria Continua ha iniziato ad espandersi, con nuove sedi che l’hanno resa una delle più interessanti gallerie d’arte a livello internazionale.
La prima sede estera è stata Pechino, in Cina, seguita nel 2007 da Les Moulins, nella campagna parigina, poi l’Avana a Cuba nel 2015 e nel 2020 da Roma, San Paolo in Brasile e Parigi.
A San Gimignano la galleria ospita nello spazio dell’Arco dei Becci dal 13 luglio 2024 la personale dell’artista argentino Leandro Erlich dal titolo “Un volo notturno dietro una finestra murata”.
Enfant prodige dell’arte contemporanea, Leandro Erlich (1973) espone per la prima volta all’età̀ di diciotto anni al Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires.
Nel 1998, dopo una laurea in filosofia, partecipa a una residenza artistica al Museum of Fine Arts di Houston, Texas, dove concepisce due delle sue opere più celebri: “Swimming Pool” e “Living Room”.
La consacrazione a livello internazionale avviene nel 2001 quando prende parte alla 49° Biennale di Venezia in rappresentanza dell’Argentina.
Da allora si sono susseguite mostre personali in tutto il mondo, tra queste la grande retrospettiva al Palazzo Reale di Milano nel 2023.
Erlich si muove con estrema agilità̀ tra linguaggi diversi, non solo installazioni, ma anche sculture, video e persino pittura.
Egli si serve di alcuni elementi ricorrenti per costruire le proprie opere. In questa mostra: la finestra di una casa, gli oblò di un aereo, piuttosto che piccole e impalpabili nuvole intrappolate in teche di vetro.
Realizzate attraverso la sovrapposizione di una serie di lastre di vetro, su ciascuna delle quali è riportata una stampa digitale ad inchiostro ceramico, “The Clouds”, sono tra le opere più poetiche e iconiche dell’artista.
“Quelle nuvole in teca ci suggeriscono che “per un po’” può essere meglio di “per sempre“: le nuvole sono appunto il contrario della società umana, perché́ a differenza nostra non cercano stabilità e appena si accorgono di essere diventate riconoscibili cambiano aspetto, si dividono, si spostano per diventare cornici e confini.