Nell’artista di origine egiziana Medhat Shafik si incontrano aspetti di forte matrice materico-espressiva e influenze orientali con la loro dimensione più meditativa
MARCOROSSI Arte Contemporanea di Milano presenta la mostra di MEDHAT SHAFIK. Sahara, aperta fino al 12 aprile
Marcorossi Arte Contemporanea propone i suoi artisti con mostre multisede e infatti propone dal 22 febbraio 2024 a Milano, e in contemporanea nelle sue sedi di Torino e Verona, la nuova mostra di Medhat Shafik dal titolo Sahara.
Medhat Shafik è nato in Egitto nel 1956 e dal 1976 vive e opera in Italia.
Diplomato in pittura e scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dagli anni ’80 partecipa con successo a molte rassegne artistiche nazionali e internazionali.
Medhat Shafik torna ad esporre da Marcorossi dopo alcuni anni e si presenta con nuove opere centrate sull’immagine del deserto inteso come allegoria del mondo globalizzato e della fragilità dell’uomo moderno, sempre più distante dalle sue radici e dalla memoria.
Come i ricercatori e gli archeologi, che continuano a scavare le sabbie del Sahara per portare alla luce nuovi resti della civiltà egizia e di altre civiltà perdute del deserto africano, anche l’uomo globalizzato dovrà metaforicamente dissodare la polvere che ricopre le fondamenta della sua civiltà e affrontare le sfide del contemporaneo.
La mostra include oltre cinquanta opere tra tele, carte intelate e tre grandi pannelli scultorei su carta cotone realizzata a mano, che enfatizzano la complessa stratificazione delle civiltà e il colore come elemento fondamentale della vita.
La pratica artistica di Shafik continua ad oscillare tra espressione intensa e riflessione spirituale.
Nelle nuove opere l’artista controbilancia aspetti di forte matrice materico-espressiva, con influenze orientali, a una dimensione più meditativa, dove lo spazio dell’opera si dilata e tende alla rarefazione.