Due opere site specific di 2 artiste indigene del Pacifico, Latai Taumoepeau ed Elisapeta Hinemoa Heta commissionate da Ocean Space
La Chiesa di San Lorenzo di Venezia ospiterà la mostra Restor(y)ing Oceania con due opere site specific, da marzo ad ottobre
Situato nella Chiesa di San Lorenzo a Venezia, Ocean Space è un centro globale che presenta mostre, ricerche e programmi pubblici che intendono promuovere l’alfabetizzazione critica sull’Oceano, la ricerca collaborativa e la difesa dell’ambiente attraverso le arti.
Fondata e guidata da TBA21–Academy e costruita sulla base del suo ampio lavoro, questa ambasciata per l’Oceano incoraggia la curiosità, l’impegno e l’azione collettiva.
Dal 23 marzo 2024 nello spazio espositivo della Chiesa di san Lorenzo TBA21−Academy presenta Re-Stor(y)ing Oceania, la nuova mostra con le due ultime commissioni site-specific delle artiste indigene del Pacifico Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta.
Il progetto espositivo è a cura dell’artista di Bougainville Taloi Havini, che torna a Ocean Space dopo l’esposizione personale del 2021.
Le isole del Pacifico sono tra le regioni più colpite dagli effetti nefasti del cambiamento climatico.
I leader e le comunità indigene hanno promosso per decenni la richiesta di indagini più estese e una maggiore consapevolezza delle crisi che ne derivano.
Havini collabora a stretto contatto con un comitato curatoriale con il quale promuove programmi pubblici incentrati sulle prospettive indigene di tutta l’Oceania, l’Australia e l’Asia-Pacifico e le loro diaspore.
Per le nuove commissioni, Havini ha invitato l’artista Latai Taumoepeau (1972 Gadigal Ngura – Sydney) che utilizza faivā (“arte performativa”) fondata sulle filosofie tongane di vā (“spazio”) e tā (“tempo”) relazionali per rendere visibile l’impatto della crisi climatica sul Pacifico.
L’altra artista invitata è l’architetta wahine Elisapeta Heta (Nuova Zelanda), leader e promotrice del cambiamento Māori, Samoano e Tokelauano, la cui opera offre prospettive Māori e Pasifika sull’importanza del luogo da progettare e dell’identità culturale.
La risposta di Heta a questa mostra è la presentazione di una nuova installazione multisensoriale, “The Body of Wainuiātea“, una rappresentazione del rituale e della cerimonia guidata dal concetto Māori di tikanga, che deriva dalla parola “tika”, che significa “giusto” o “corretto”, quindi agire secondo tikanga significa comportarsi in modo culturalmente corretto o appropriato.
In occasione dell’inaugurazione e nel corso del 2024 questo spazio vedrà la programmazione di una serie di conversazioni, performance e azioni con il contributo di professionisti/e multidisciplinari.
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