Una mostra che propone narrazioni visive ottenute mescolando la maestria di Sheila Hicks, che trasforma i fili di Arianna in opere moderne, e l’approccio poeticamente provocatorio di Nedko Solakov
Galleria Massimo Minini di Brescia presenta la mostra Sheila Hicks/Nedko Solakov Flying colors in yarn and water
Massimo Minini apre la sua galleria a Brescia, soprannominata Banco, nel 1973.
Nei primi anni di attività si occupa principalmente di Arte Concettuale, Arte Povera e Minimal Art.
Decide tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta di proseguire su questa linea con opere di alcuni giovani artisti italiani e stranieri, tra cui Ettore Spalletti, Jan Fabre, Didier Vermeiren, Bertrand Lavier, Anish Kapoor, Alberto Garutti, Icaro e Gerwald Rockenschaub.
Dal 18 novembre 2023 la galleria ospita la mostra Sheila Hicks/Nedko Solakov. Flying colors in yarn and water, una mostra che rappresenta una deviazione inaspettata nella programmazione della galleria.
L’introduzione e l’utilizzo di tessuti e filati da parte di Sheila Hicks sposta, infatti, l’attenzione verso ambiti finora inesplorati o meglio, esplorati da artisti isolati, pionieri di una ricerca molto contrastante, dal concettualismo dominante, freddo e razionale che si contrappone ad una linea calda che trae origine da artisti che si fanno carico dei materiali e li trasformano, attraverso minimi spostamenti di senso, in un’inaspettato trionfo dei poveri sui ricchi, dei deboli sui forti.
A fianco di Sheila c’è poi Nedko Solakov, sei volte invitato a Venezia per la Biennale, artista innovatore, creatore di racconti visivi e indagatore delle contraddizioni dell’esistenza umana.
Il suo lavoro si sviluppa sotto forma di narrazione allo stesso tempo umoristica e sovversiva, colorata, allegra, sottilmente ironica.
Flying colors in yarn and water è il titolo che accomuna le due mostre: una fusione di narrazioni visive ottenute mescolando la maestria di Sheila Hicks, che trasforma i fili di Arianna (o di Penelope) in opere moderne, e l’approccio poeticamente provocatorio di Nedko Solakov, che racconta le fiabe del lupo, degli gnomi, dei microbi e dei giganti, dei lillipuziani spaventati davanti all’immensità dell’Universo, dei pianeti, del celeste.