Alice Guareschi è vincitrice di PAC21 Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività̀ Contemporanea del Ministero della Cultura
ALICE GUARESCHI. Je m’appelle Olympia – Mostra Nuoro
NUORO – MAN /Museo d’arte Provincia di Nuoro Via Satta 27
Dal 14/07 al 17/09/2023
Il Museo MAN di Nuoro presenta per l’estate, negli spazi della sua project room, Je m’appelle Olympia, progetto vincitore del PAC2021- Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività̀ Contemporanea del Ministero della Cultura.
Je m’appelle Olympia nasce da una “azione per luci di sala” eseguita da Alice Guareschi, una volta sola, per un pubblico scelto di invitati, il 12 aprile 2012 all’Olympia Music Hall, iconico e leggendario teatro parigino.
Nata a Parma nel 1976, laureata in filosofia all’Università di Bologna, Alice Guareschi ha trascorso alcuni anni a Parigi, dove è stata artista in residenza al Pavillon del Palais de Tokyo e alla Cité Internationale des Arts, attualmente vive e lavora a Milano.
Attraverso media e linguaggi differenti, come il video, la scultura, l’installazione site-specific e la parola scritta, la poetica di Alice Guareschi indaga la realtà intesa come forma mutevole, risultato di coincidenze fortuite, incontri accidentali, annotazioni soggettive e indizi rivelatori.
Le 16 fotografie che compongono la serie proposta al museo di Nuoro sono state scattate lo stesso giorno dell’azione, subito dopo l’attivazione dal vivo della coreografia luminosa nello spazio vuoto del teatro, che ha coinvolto tutte le tredici piste di luci colorate, integrate in modo permanente nell’architettura.
Con inquadratura fissa, simile ma non identica, seguendo la precisa partitura originale composta dall’artista, le immagini restituiscono una sequenza di diversi movimenti di luce all’interno della sala.
La serie fotografica diventa così una nuova sintesi dell’immagine-idea e dell’intenzione all’origine della performance: attivare un teatro senza alcuno spettacolo, suonarlo dal vivo, risvegliarne la memoria latente, la vita segreta sottratta allo sguardo dello spettatore.
Scomponendo la durata dell’azione in fotogrammi, che possono essere visti sia singolarmente sia nel loro insieme, la declinazione spaziale dell’opera permette ora di abbracciarne l’idea in un unico sguardo.
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