Picasso escultor. Materia y cuerpo viene presentata come la prima grande mostra in Spagna dedicata a questa sfaccettatura della creatività di Picasso
Picasso escultor. Materia y cuerpo – Mostra Malaga
MALAGA (Spagna) – Museo Picasso Palacio de Buenavista – C. San Agustìn, 8
Dal 09/05 al 10/09/2023
Per il pubblico Picasso scultore è molto meno noto del Pittore e sembra quasi che la scultura nel maestro del Cubismo abbia svolto un ruolo secondario nella sua lunga e ricca carriera artistica.
Solo nel 1966 le grandi sedi espositive hanno guardato a Picasso scultore: in quell’anno fu infatti dedicata a Parigi una prima mostra sulla sua scultura, seguita poi nel 1967 dalla Tate gallery di Londra.
Fino ad allora il lavoro tridimensionale di Picasso aveva ricevuto scarsa attenzione critica.
Tuttavia, per Picasso la scultura non era una questione secondaria, ma una forma di espressione paragonabile alla pittura.
Secondo Pierre Daix: “Era uno scultore grande almeno quanto un pittore, e per lui questi due aspetti del suo lavoro erano sempre complementari, poiché aveva scoperto molto presto che il passaggio dall’uno all’altro gli permetteva di determinare precisamente cos’è la pittura e cos’ è scultura“.
Non è un mistero il fatto che Picasso è stato tra i primi grandi artisti a prendere molto dall’arte africana.
L’arte negra, per Picasso, voleva anzitutto dire spontaneità, fedeltà agli istinti e alle passioni, ma anche superamento delle tradizionali leggi prospettiche.
Egli seppe cogliere nell’arte africana l’espressione di un diverso rapporto tra uomo e natura, dato da immediatezza, semplicità e sintesi delle forme.
In particolare, il linguaggio della scultura africana era costruito su segni codificati: un rettangolo per la bocca, un cilindro per gli occhi, un foro delle narici per il naso, e così via.
Picasso intuì tutta la carica emotiva che maschere e statue di quel continente offrivano per cercare e trovare nuove concezioni dell’arte: “L’opera deve creare forme, non imitarle. E questo, lo scultore africano l’ha sempre saputo”, era solito ricordare.
Nei primi anni del Novecento molto si è ispirato alla scultura africana, ma ha scolpito per tutta la vita.
Egli aveva, infatti, una straordinaria capacità di dare forma e sostanza alla figura partendo anche da semplicissimi oggetti di recupero, passando dall’assemblaggio di costruzioni in metallo e legno durante la fase cubista, ai lavori in lamiera, o in gesso come pure alla lavorazione della ceramica verso la fine degli anni Quaranta.
La selezione delle opere esposte a Malaga vuole sottolineare il ruolo centrale che ha svolto per l’artista la rappresentazione del corpo umano inteso nel suo insieme e anche come frammento.
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