Una mostra sugli anni di formazione del giovane Boccioni, prima del manifesto futurista del 1911
Boccioni 1900-1910 – Roma Venezia Milano – Mostra Parma
MAMIANO DI TRAVERSETOLO (Parma) Fondazione Magnani Rocca Via Fondazione Magnani Rocca Mamiano di Traversetolo
Dal 09/09 al 10/12/2023
La Fondazione Magnani-Rocca dedica a Umberto Boccioni una grande mostra composta da oltre cento opere, tra cui spiccano alcuni capolavori assoluti dell’artista.
La mostra Boccioni 1900-1910 – Roma Venezia Milano, che apritrà i battenti il 9 settembre, si sofferma sulla figura del giovane Boccioni e sugli anni della formazione affrontando i diversi momenti della sua attività, dalla primissima esperienza a Roma, a partire dal 1899, sino agli esiti pittorici immediatamente precedenti l’elaborazione del Manifesto dei pittori futuristi nella primavera del 1910.
Un decennio cruciale in cui Boccioni sperimenta tecniche e stili alla ricerca di un linguaggio originale e attento agli stimoli delle nascenti avanguardie.
La mostra intende non solo documentare il carattere eterogeneo della produzione boccioniana, ma soprattutto ricostruire i contesti artistici e culturali nei quali l’artista operava.
Viene così fatta luce sulle vicende artistiche tra il 1900 e il 1910, offrendo un panorama più ampio su un periodo fondamentale per l’attività di Boccioni che permette di porre in prospettiva lo svolgersi della sua ricerca.
La mostra è suddivisa in tre macro sezioni geografiche legate alle tre città che hanno maggiormente influito nella formazione artistica di Boccioni:
- Roma, curata da Francesco Parisi
Nel soggiorno romano, introdotto da Giacomo Balla alla nuova tecnica del divisionismo, si assiste al progressivo avvicinamento dell’artista alla pittura, ma anche a quello dell’illustrazione commerciale – la réclame – che rappresentava come prodotto artistico, una perfetta e “straordinaria espressione moderna”.
- Venezia Curata da Virginia Baradel
Il soggiorno padovano e quello veneziano, che coincide con la partecipazione alla Biennale Arte del 1907, mettono a fuoco tanto il progredire della pittura di Boccioni, quanto la posizione estetica dell’artista rispetto a ciò che ha modo di osservare e conoscere a Venezia.
- Milano curata da Niccolò D’Agati.
L’importanza del confronto con il capoluogo lombardo è inserita nella mostra tramite l’accostamento delle opere di Boccioni a quelle degli artisti attivi a Milano a inizio secolo,
particolare il rapporto con Previati mette in evidenza il posizionamento dell’artista e l’originalità della sua ricerca all’interno di una frangia dell’avanguardia più sperimentale e di nicchia.
All’interno di queste aree, approfondimenti su aspetti specifici, il rapporto con il mondo dell’illustrazione nel periodo romano e quello con l’incisione e le aperture internazionali legate ai viaggi, costituiscono ulteriori focus di indagine.
Il percorso temporale è poi documentato a partire da opere della prima produzione giovanile dell’artista come Campagna romana del 1903 (MASI, Lugano), Ritratto della signora Virginia del 1905 (Museo del Novecento, Milano), Ritratto del dottor Achille Tian del 1907 (Fondazione Cariverona), Il romanzo di una cucitrice del 1908 (Collezione Barilla di Arte Moderna), Controluce del 1909 (Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto), nonché tempere, incisioni, disegni.
L’accostamento di volta in volta alle opere di artisti come Giacomo Balla, Gino Severini, Roberto Basilici, Gaetano Previati, Mario Sironi, Carlo Carrà, Giovanni Sottocornola, spiega e illustra le ascendenze e i rapporti visuali e culturali che costruirono e definirono la personalità artistica di Boccioni.
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